Il politico italiano Sandro Gozi è intervenuto per parlare della Governance del Calcio e, nello specifico, del processo che ha colpito la Juventus.

“IL CASO JUVENTUS DIMOSTRA CHE IN ITALIA SI VIENE CONDANNATI PRIMA ANCORA DEI PROCESSI…”

La questione della Governance del Calcio in Italia e in Europa è argomento assai discusso in questi giorni. In tal senso un ruolo importante è recitato dalla politica. Sulle colonne di Juventinovero è intervenuto a dire la sua Sandro Gozi, politico italiano già sottosegretario agli affari europei nel governo Renzi e nel governo Gentiloni. “Il processo è stato fatto innanzitutto sui media, dove si è detto di tutto, peraltro senza avere piena conoscenza degli atti e delle carte processuali – le sue parole in merito alla vicenda che ha colpito la Juventus fuori dal rettangolo verde. – Purtroppo, non accade solo nella giustizia sportiva. Molto spesso in Italia si viene processati e condannati dal tribunale dei media e del popolo e poi magari si viene assolti nel silenzio e nell’indifferenza generale. Ritengo una riforma assolutamente necessaria perché il caso Juventus ha dimostrato a tutti che l’attuale sistema non è in grado di assicurare certezza del diritto, soffre di mancanza di trasparenza, non riesce a decidere nei tempi necessari e crea troppe incomprensioni e dubbi per gli atleti, per le società e per i tifosi. Se si pensa poi che il calcio è un grande fenomeno sociale di massa, ma è anche un’importante attività economica, si capisce bene l’assoluta inadeguatezza del sistema attuale”.



SANDRO GOZI SULLA SUPERLEGA: “SE VIENE FATTA SECONDO LE REGOLE EUROPEE…”

Sandro Gozi è poi intervenuto su un argomento che, ormai, è sulla bocca di tutti: “Non sta a me giudicare come le società di calcio vogliono organizzare i tornei europei. Quello che deve preoccuparci come parlamentari europei è che tutto avvenga nel rispetto dei principi e delle regole europee. Il nuovo progetto di Superlega assicura apertura, merito e solidarietà, essenziali per il modello di sport europeo. Ma ripeto: non sta a me indicare preferenze, per questo o quel modello. Quello che ho trovato invece del tutto ridicolo invece è presentare la nuova Superlega come il lupo cattivo nella favola di cappuccetto rosso. Andiamo, cerchiamo di essere più seri”.

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