Da “Casa e oltre” al “Salone di bellezza sociale”: Fondazione Progetto Arca racconta le collaborazioni con le imprese che generano impatto sociale
Profit e non profit alleati per rispondere ai bisogni concreti delle persone. Una mission di cui le aziende, almeno quelle che collaborano con Progetto Arca, sono talmente convinte da chiedere di valutare le loro iniziative in questo campo senza contare esclusivamente su criteri quantitativi, ma considerando l’impatto sociale concreto dei progetti, la qualità dei loro risultati e l’effetto che hanno sulla vita della gente. Se ne è parlato allo Studio Volvo di Milano in un incontro organizzato da Fondazione Progetto Arca per raccontare le esperienze di alcune imprese che hanno collaborato con il Terzo settore.
“Sinergie di valore: dalla fiducia all’innovazione nei partenariati profit-non profit” ha coinvolto, infatti, diverse realtà del mondo aziendale e della filantropia, come Citi Foundation, Permira Foundation, L’Oréal Italia, PENNY Italia, imprese che attraverso le loro storie hanno raccontato i valori su cui si appoggiano le loro iniziative, a partire dalla fiducia nella capacità di produrre cambiamenti reali. E’ così che una progettazione che fa sintesi delle peculiarità di profit e non profit apre a nuove collaborazioni, punta a costruire reti tra i privati che sostengono le iniziative, a collaborare con le amministrazioni pubbliche, spingendo i soggetti del Terzo settore a unire le forze, evitando quella frammentazione che a volte impedisce di porsi degli obiettivi più grandi.
In questo contesto, nella serata introdotta da Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, e presentata da Federico Mento, direttore di Ashoka Italia, si è fatta menzione anche dei progetti concreti frutto dei partenariati autentici messi in atto da Progetto Arca con il mondo profit. Uno di questi è “Casa e oltre”, la rete di appartamenti e servizi a disposizione a Milano da inizio 2025 pensati per famiglie in condizione di fragilità sociale ed economica, persone sole o senza dimora e a rischio di emarginazione. Un intervento sostenuto da Citi Foundation grazie alla Global Innovation Challenge, che ha finanziato con 25 milioni di dollari 50 organizzazioni non profit che si occupa dell’insicurezza abitativa.
“Consideriamo la Global Innovation Challenge -dice Paola Biscaldi, Head of Communications and Public Affairs Italia di Citi– un motore di cambiamento che consente di attrarre ulteriori investimenti e influenzare la nascita di modelli efficaci in altri contesti. Nell’ambito del programma, Progetto Arca può dialogare con altre organizzazioni nel mondo attraverso una comunità di apprendimento supportata dalla Fondazione: l’obiettivo è diffondere le buone pratiche nel terzo settore e promuovere il networking imparando gli uni dagli altri”.
Una visione condivisa anche da Permira Foundation, finanziata da Permira, società globale di investimento, che sostiene in diverse parti del mondo organizzazione che cercando di ridurre la disuguaglianza sociale e promuovere l’inclusione.
“Il nostro impegno con Progetto Arca – spiega Angelo Picciuto, Vice President, Permira & Permira Foundation Investment Lead – è iniziato dal volontariato nei servizi fino ad arrivare al supporto in progetti strategici. Progetto Arca è un ottimo partner grazie alla profonda conoscenza della comunità locale e alla comprovata capacità di generare impatto. Sono orgoglioso di sostenere Progetto Arca localmente dal nostro ufficio di Milano e resto ogni anno colpito dalla differenza che riescono a fare nella vita delle persone del nostro quartiere”.
Sulla linea dell’innovazione sociale si è mossa anche L’Oréal Italia, che ha appena realizzato il salone Beauty for a Better Life, dove le persone della Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci del Comune di Milano (cogestita insieme a una rete di associazioni tra cui Medihospes e Progetto Arca) e altri cittadini fragili segnalati dagli operatori sociali, possono tagliare e acconciare i capelli, ma anche ricevere prodotti (sempre gratuitamente) per l’igiene della bellezza. Una struttura la cui importanza sta tutta in una storia che ormai in L’Orèal è di dominio pubblico, quella di una donna che grazie al Salone di bellezza sociale ha potuto sistemarsi i capelli dopo cinque anni che per mancanza di disponibilità non aveva potuto farlo.
“La collaborazione con Progetto Arca -racconta Simone Targetti Ferri, Sustainability Director L’Oréal Italia– attore chiave dal 1994 nel supporto alle persone più fragili e ai senzatetto a Milano, è stata cruciale. La loro vasta esperienza nell’accoglienza e assistenza, evidenziata da 4 milioni di pasti distribuiti nell’ultimo anno e dalle 167 strutture, ha reso Progetto Arca il partner naturale per un progetto di impatto sociale. Grazie a questa sinergia, il nostro salone offre ben più di servizi di bellezza: è un luogo dove dignità, autostima e inclusione sociale fioriscono per persone svantaggiate, promuovendo un benessere olistico e concreto reinserimento”.
Lo sviluppo dei progetti parte anche dall’esperienza diretta e concreta di un “cliente” che ruba, invece che pagare, semplicemente perché non ha soldi per mangiare o che cerca di trovare riparo anche in una struttura di vendita perché non ha un tetto sotto cui ripararsi: toccando con mano questi bisogni Penny Italia sostiene persone fragili e si impegna nella lotta allo spreco, donando prodotti alimentari recuperando le eccedenze e sostenendo esperienze come quelle dei Market solidali dove le famiglie in difficoltà possono fare la spesa gratis.
“La collaborazione con Progetto Arca – Marcello Caldarella, Corporate Communications Manager & Spokesperson PENNY Italia- ci ha permesso di trasformare le rimanenze alimentari in aiuti concreti, generando impatto sociale tangibile. Abbiamo scelto Progetto Arca per la sua capacità di agire con tempestività e umanità, in piena coerenza al nostro percorso #VIVIAMOSOSTENIBILE, con il quale ci impegniamo ogni giorno ad essere vicini alle comunità in cui operiamo”. Esperienze che generano condivisione, non solo con chi ha bisogno sul territorio, ma anche nelle aziende che si fanno promotrici di queste progetti, che fanno nascere tra i dipendenti la voglia di partecipare, di dare il proprio contributo a iniziative che danno dignità a chi dona e a chi riceve.
(Marco Tedesco)
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