Raul Esteban Calderon è l'argentino condannato all'ergastolo in primo grado per l'omicidio di "Diabolik", il capo ultras Fabrizio Piscitelli
Il 25 marzo scorso, Raul Esteban Calderon è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, il capo ultras della Lazio assassinato il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti di Roma. Cittadino argentino di 55 anni, ritenuto dall’accusa esecutore materiale del delitto, è destinatario di una sentenza di primo grado e in realtà, come emerso a processo, la sua vera identità è Gustavo Aleandro Musumeci.
Il caso di Fabrizio Piscitelli “Diabolik” e la vicenda giudiziaria in cui è coinvolto Raul Esteban Calderon sono al centro della prima puntata della nuova stagione di Un giorno in pretura, il programma dedicato ai grandi casi di cronaca nera italiana condotto da Roberta Petrelluzzi e in onda l’8 aprile dalle 21:20 su Rai 3.
Raul Esteban Calderon, la condanna all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli
Nato a Buenos Aires nel 1970, Raul Esteban Calderon oggi ha 55 anni ed è stato recentemente condannato in primo grado per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli. Secondo l’accusa, sarebbe lui l’esecutore materiale del delitto avvenuto in pieno giorno nel cuore della Capitale, il 7 agosto di 6 anni fa.
Una vera e propria esecuzione, il capo degli Irriducibili freddato con un colpo di pistola alla testa nel contesto di quello che, per gli inquirenti, si sarebbe configurato come un agguato di stampo mafioso (aggravante poi caduta in sentenza) maturato nel contesto di una guerra tra gruppi rivali per il controllo delle piazze di spaccio locali. L’uccisione di Diabolik sarebbe stata premeditata, l’azione ripresa in un video che documenta i 20 secondi choc in cui Piscitelli è stato assassinato. Nelle sequenze, il killer accelera il passo in direzione della vittima seduta su una panchina, poi lo sparo e la fuga.
