L'INPS ha sottoposto i lavoratori alle nuove regole Naspi del 2025, introducendo un nuovo meccanismo anti furbetti.
Da quest’anno le regole Naspi 2025 diventano molto più rigide. L’obiettivo è limitare gli escamotage al fine di farsi licenziare a posta allo scopo di cambiare lavoro e nel frattempo ricevere il sussidio previsto per chi è disoccupato.
L’indennità di disoccupazione viene rifiutata qualora l’ex lavoratore agisse furbamente per farsi licenziare, assentandosi ad esempio dal lavoro per più di 15 giorni e per altro senza darne motivazione. Come da Legge da Collegato Lavoro, un simil comportamento farebbe scattare la dimissione volontaria.
Regole Naspi 2025 contro i furbetti
L’INPS ha previsto delle nuove regole per rifiutare la Naspi nel 2025 ai furbetti che adottano comportamenti scorretti e finalizzati a farsi licenziare allo scopo di ricevere l’indennità. Infatti il sussidio nasce per favorire gli ex lavoratori che hanno perso il lavoro senza il loro volere.
Assentandosi dunque dal proprio impiego per oltre quindici giorni e senza darne motivazione, equivale a dare le proprie dimissioni. La Naspi invece, è garantita qualora sia l’azienda a voler licenziare la risorsa, o più semplicemente perché è scaduto il contratto di lavoro.
La nuova regola sulle dimissioni volontarie nate dopo un’assenza prolungata dal posto di lavoro è nata dopo diverse segnalazioni – negli anni – da parte di datori di lavoro sempre più insospettiti da tale strategia.
Il fine ultimo dunque, è farsi licenziare dall’azienda per trovare un impiego magari “al nero”, pur percependo il sussidio di disoccupazione, oggi ottenibile entro un massimo di 1.550€ e per un massimo di due anni.
L’accertamento dell’Ispettorato del lavoro
Secondo le regole previste dall’INPS il lavoratore può inoltrare via PEC e all’Ispettorato del Lavoro, una comunicazione in cui fa notare che l’impiegato non si presenta al lavoro da un po’ di giorni (almeno 15) e non ne dà motivazione.
Il lavoratore a sua volta può essere accusato di dimissioni volontarie, perdendo la possibilità di ricevere il sussidio, a meno che non dimostri di non aver potuto presenziare e né tanto meno avvisare per tempo suo datore di lavoro.
