L'Amministratore Delegato di Renault Luca de Meo valuta la possibilità di riprendere la produzione in Russia nel caso in cui cessino le ostilità in Ucraina
Con i segnali di apertura mostrati da Donald Trump nei confronti della Russia e – soprattutto – con l’ipotesi che presto la guerra in Ucraina potrebbe giungere ad una ormai attesissima svolta (ovviamente, Zelensky permettendo), l’Amministratore Delegato della casa automobilistica francese Renault valuta un possibili ritorno della sua azienda sul territorio russo, ovviamente fermo restando che dovranno presentarsi le giuste opportunità per garantire all’azienda un buona ripresa della redditività; mentre se Renault ‘sbloccasse’ la pratica russa quasi certamente numerose altre aziende ne seguiranno l’esempio riaprendo le loro (ormai impolverate) sedi sul territorio russo.
Facendo prima di tutto un passetto indietro, è bene ricordare che Renault fino al 2022 godeva di un ampio margine di redditività in Russia grazie al controllo dell’azienda Avtovaz che in epoca sovietica divenne famosa per la produzione delle auto del marchio Lada; mentre con lo scoppio della guerra in Ucraina ha scelto di cedere la sua partecipazione alla controllata russa per il valore di solamene 2 rubli (al tasso corrente, 2 centesimi di euro) tenendo aperta con una clausola la possibilità di riacquistare la partecipazione entro i successivi sei anni: mossa – peraltro – del tutto identica a quella che poco dopo fece anche Mercedes lasciando la sua partecipazione in Avtovaz.
Renaul valuta la ripresa della produzione in Russia: le parole dell’AD Luca de Meo e del direttore finanziario Thierry Piéton
Complessivamente, Renault (e di conseguenza anche Mercedes, ma per ora non emergono indiscrezioni in tal senso) avrebbe fino al 2028 per rientrare con un prezzo vantaggioso – e mantenendo il suo controllo del 68% sulle azioni di Avtovaz – in Russia ed interpellato su questa ipotesi dal Financial Times l’Amministratore Delegato Luca de Meo ha messo fin da subito in chiaro che attualmente preferisce concentrarsi “sulla costruzione del futuro piuttosto che recuperare il passato”, ma ricordando che “siamo uomini d’affari” precisa anche che “quando vedremo un’opportunità commerciale cercheremo di coglierla“.
Insomma, resta aperto – ma attualmente piuttosto incerto – il rientro in Russia della Renault, mentre le competitor Volkswagen, Toyota, Hyundai e la già citata Mercedes non avrebbero avanzato alcuna ipotesi in tal senso: molto (per non dire tutto) dipenderà dall’effettiva fine della guerra in Ucraina e dall’eventuale decisione dell’UE e degli Stati Uniti di eliminare le sanzioni attualmente imposte al Cremlino che renderebbero del tutto inutile la riapertura delle filiali russe; tanto che il direttore finanziario della Renault Thierry Piéton giovedì scorso ha precisato che le probabilità di attivare la clausola di Avtovaz restano “molto basse“.