Riccardo Zanotti ‘racconta’ l’ascesa dei Pinguini Tattici Nucleari
Tra le band che più stanno impressionando l’industria discografica, in particolare negli ultimi anni, impossibile non menzionare I Pinguini Tattici Nucleari. La band di Riccardo Zanotti sta facendo ballare ed emozionare migliaia di fan; canzoni mai banali ma assolutamente riconoscibili, da ‘tormentone’ ma senza cadere in cliché sentiti e risentiti. Ospite a BSMT di Gianluca Gazzoli, il frontman si è raccontato tra retroscena e curiosità.
“Nasciamo da un piccolo centro di aggregazione, le Officine di Albino nel bergamasco. Era il 2010: avevamo 14 o 15 anni. Il primo concerto vero e proprio è stato nel 2013, prima era solo una cosa tra di noi, per divertirci. Abbiamo iniziato un po’ dopo a fare sul serio…”. Inizia così Riccardo Zanotti – frontman dei Pinguini Tattici Nucleari – a proposito della nascita della band e dei primi passi nel contesto musicale. La strada verso il successo – ha raccontato a BSMT – non è stata però semplice: “… Ci sono state tante fregature, non mi vergogno neanche a dirlo. La gavetta si misura nella quantità di fregature che hai subito. La verità è che a volte il mondo intorno a te ti fot*e, tu devi barricarti e cercare di andare avanti”.
Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari: “Il mio migliore amico lasciò la band…”
Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari – ospite a BSMT – ha raccontato come il successo si sia avvicinato quasi in concomitanza della ‘svolta pop’: “Volevamo farci scoprire; l’idea di fare Sanremo sanciva un prima e un dopo…”. Il frontman ha poi spiegato: “Quando si capisce di avercela fatta nella musica? Quando gli altri ti dicono che sei tu, senza dire che sei ‘il nuovo qualcuno’. Finché non c’è più nessuno che dice che assomigli a qualcuno, c’è ancora da combattere”. Proseguendo nell’intervista, riportata dal portale Deejay, Riccardo Zanotti ha poi raccontato come il suo migliore amico – Cristiano Marchesi – abbia lasciato la band poco prima di raggiungere il successo.
“Nella band c’era il mio migliore amico, Cri. Una vuola suonavamo ad Arezzo, lui lavorava come operaio a Bergamo… Arrivò in ritardo di 30 minuti al soundcheck del pomeriggio e il promoter ci disse che non ci avrebbe pagato niente. Da lì in avanti iniziò il suo ‘down’: ‘Non ce la faccio a gestirla, non voglio che queste cose si ripetano’. Non l’ho mai detto, neanche agli altri, ma a me diede fastidio”. In conclusione – sempre a BSMT – Riccardo Zanotti ha parlato del successo inaspettato dell’ultimo brano, “Ricordi”. “Non mi aspettavo che sarebbe andata così bene; a me il messaggio sembrava subliminale, invece è arrivata a tutti… E’ stata una scommessa ed è andata bene!”.