Riforma fiscale e IRPEF/ Come sarà il decreto attuativo? (2 ottobre 2023)

- Maria Melania Barone

Riforma fiscale e IRPEF, il governo sta per passare alla fase attuativa della riforma con l'approvazione del decreto attuativo: ecco chi ne avrà i maggiori vantaggi

Maurizio Leo Maurizio Leo (Lapresse)

Nel mese di marzo 2023, il governo ha dato il via alla riforma fiscale che ha portato alla modifica degli scaglioni Irpef. la Riforma, è stata anche parzialmente osteggiata da Bruxelles, ma per la sua attuazione necessitava di alcuni decreti attuativi: uno di questi sta per essere varato e riguarda proprio le modifiche legate all’Irpef che porteranno benefici principalmente ai contribuenti con reddito superiore a 15 mila euro.

Riforma fiscale e IRPEF: il governo sta per passare al decreto attuativo

I primi due scaglioni dell’Irpef, secondo le modifiche della manovra appena varata, interessano i redditi fino a 28 mila euro e quelli fino a 15 mila. Questi infatti potrebbero essere accorpati e uniti in un’unica aliquota del 23%. Questo consentirà un risparmio del 2% per i redditi superiori a 15 mila, cioè quelli che rientravano nella seconda fascia.

I redditi superiori a 28 e compresi fino alla soglia di 50 mila euro saranno tassati al 35%, quelli superiori a 50 mila invece saranno tassati al 43%.
I redditi superiori a 15 mila euro sono il 57% dei contribuenti italiani, vale a dire 24 milioni di persone. Saranno dunque questi a beneficiare dello sgravio fiscale annesso all’accorpamento Irpef che è stato concepito originariamente durante il governo Draghi e successivamente attuato da Giorgia Meloni. Invece i redditi bassi potranno risparmiare solo 260 euro all’anno.

Il governo vuole da un lato aumentare le risorse attraverso la riduzione del cuneo fiscale e dall’altro alleggerire il carico fiscale, come spiegato dal viceministro durante un collegamento video all’assemblea di Confindustria Toscana Nord a Pistoia, dove si è discusso del ruolo della fiscalità come motore di crescita e innovazione.

Leo ha sottolineato che le previsioni di crescita sono inferiori rispetto a quelle stimate nel DEF di aprile, attestandosi all’0,8%. Il rapporto deficit/PIL non sarà in linea con le previsioni, ma il viceministro ha ribadito l’impegno a continuare a promuovere le misure previste dal governo nonostante le sfide macroeconomiche.





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