Riforma pensioni 2025, le parole della ministra del Lavoro Marina Calderone e i dati della Fabi sul gender gap previdenziale

RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI CALDERONE

Marina Calderone chiarisce che non è in programma un tavolo sulla riforma pensioni con i sindacati, ma che sul tema resta la disponibilità dell’Esecutivo a un confronto e a un dialogo con le parti sociali. Intervistata da Repubblica, la ministra del Lavoro aggiunge che l’andamento demografico renderà sempre più difficile il turnover nel mercato del lavoro e che le politiche di invecchiamento attivo sono un argomento importante per il futuro. Un’analisi della Federazione autonoma bancari italiani rivela intanto che le donne anziane sono più esposte al rischio povertà rispetto agli uomini, in virtù di un divario di genere nelle pensioni che, relativamente al 2023, superava mediamente i 550 euro.



RIFORMA PENSIONI 2025, IL GENDER GAP PREVIDENZIALE

La situazione più preoccupante riguarda il lavoro autonomo, dove il divario è pari al 43,2%, mentre per il lavoro dipendente scende al 35,4%. Quanto alla tipologia di pensione, il gender gap è più alto nel caso di quelle di vecchiaia, dove raggiunge il 45,8%, mentre si ha una situazione invertita nel caso della reversibilità, dove le donne incassano il 91,7% in più degli uomini. Si tratta di situazioni facilmente spiegabili. Nel caso delle pensioni di vecchiaia, la minor anzianità contributiva penalizza le donne. Nel caso delle pensioni di reversibilità è ovvio che gli uomini incassino meno, dato che la pensione della coniuge è di importo mediamente più basso rispetto a quella di un uomo.



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