Riforma pensioni 2025, le parole del sottosegretario al Lavoro Durigon sul possibile aumento dei requisiti in base alla speranza di vita

RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DURIGON

I dati demografici diffusi dall’Istat rilanciano il problema relativo all’innalzamento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita, dato che la speranza di vita a 65 anni nel 2024 dovrebbe essere cresciuta tra i 4 e i 5 mesi. Tuttavia, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha ribadito che il Governo interverrà per evitare che gli attuali requisiti possano cambiare in peggio a partire dal 2027.



Di fatto, quindi, viene anche data una risposta alle sollecitazioni arrivate dalla Cgil e dalle opposizioni circa la necessità di un intervento per evitare che tra due anni vi siano circa 44.000 persone senza lavoro e senza pensione per un periodo stimato di tre mesi. A quanto pare non ci saranno nuovi esodati.

RIFORMA PENSIONI 2025, L’EMENDAMENTO DI GUSMEROLI

Restando in casa Lega, va detto che tramite un emendamento al Decreto Pa all’esame della Camera, a prima firma Alberto Gusmeroli, il Carroccio punta a far sì che si proceda alla modifica degli acconti Irpef per portarli a tre aliquote, come previsto dalla riforma, in modo che lavoratori dipendenti e pensionati non siano penalizzati al momento del pagamento degli acconti medesimi.



Intanto i consiglieri regionali valdostani del gruppo Federalisti progressisti-Partito democratico chiariscono che le misure di tipo previdenziale relative al comparto unico sono state prese per recepire quelle approvate in ambito nazionale, ricordando altresì che l’autonomia valdostana non consente di modificare le regole nazionali relative all’ingresso in pensione.

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