Riforma pensioni 2025, le parole del sottosegretario al Lavoro Durigon e del Primo ministro francese Bayrou
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DURIGON
Claudio Durigon ha recentemente ricordato che dal 2035 aumenterà il rischio di avere pensionati poveri, dato che chi andrà in quiescenza lo farà sostanzialmente con il sistema contributivo pieno, che comporta un assegno di importo piuttosto lontano dall’ultima retribuzione percepita e dipendente dagli stipendi percepiti lungo la propria carriera lavorativa e anche dalla lunghezza della stessa. Per il sottosegretario al Lavoro occorrerà potenziare la previdenza complementare e per questo non è da escludere che il Governo possa intervenire per far sì che il Tfr dei nuovi assunti vada obbligatoriamente versato a un fondo pensione, una misura che probabilmente andrebbe ben spiegata prima di essere adottata.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE DICHIARAZIONI DI BAYROU
Intanto dalla Francia trapela un certo ottimismo sulla possibilità di arrivare a un accordo tra le parti sociali sulla riforma pensioni. Il Premier François Bayrou ha infatti detto che l’innalzamento del requisito anagrafico potrebbe essere spostato a 66 anni e mezzo anziché 67 e non ha escluso agevolazioni per le donne madri.
La portavoce del Governo Sophie Primas ha spiegato che l’obiettivo è raggiungere un’intesa più definita a metà luglio. Infine, l’esperto pensioni di Repubblica rispondendo alla domanda di un lettore ricorda che è possibile riscattare la laurea conseguita in Italia se dopo ci si è trasferiti a lavorare all’estero, purché sia abbia versato almeno un contributo nel sistema pensionistico italiano.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI