Riforma pensioni 2025, le parole del Segretario generale della Cgil Maurizio Landini con una critica al Governo

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LANDINI

Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, torna a criticare il Governo Meloni spiegando che non bisogna utilizzare le pensioni come bancomat. Inoltre, intervistato dalla Stampa, evidenzia la necessità di rinnovare i contratti del settore pubblico e nel privato per far sì che i salari non risentano della nuova ondata di inflazione che sembra alle porte, grazie anche al rialzo dei prezzi energetici. Intanto dai dati della Cgia di Mestre emerge che i lavoratori non partite Iva e i pensionati che hanno debiti con il fisco non ancora riscossi sono 16,3 milioni. Tra il 2000 e il 2024 i crediti fiscali non riscossi superano i 1.200 miliardi di euro, ma si stima ne siano recuperabili solamente poco più di 100.



LA NOTA DEL MIM

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha intanto fornito, tramite una nota, dei chiarimenti sull’applicazione delle novità in tema di pensioni contenute nella Legge di bilancio. In particolare, per quel che riguarda il collocamento a riposo d’ufficio, visto che il limite ordinamentale è stato innalzato da 65 a 67 anni. Quanti nella scuola abbiano compiuto 65 anni e non abbiano 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne) di contributi versati dovranno entro il 28 febbraio decidere se presentare domanda di cessazione dal servizio, dato che non avverrà d’ufficio. Potranno invece revocare la domanda di cessazione quanti desiderano restare al lavoro pur avendo i requisiti per la quiescenza per usufruire degli incentivi in busta paga previsti dalla Legge di bilancio.



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