Riforma pensioni 2025, la riflessione di Maurizio Franzini e Michele Raitano sulla struttura del sistema contributivo
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BARBAGALLO
Il Segretario generale della Uil Pensionati, Carmelo Barbagallo, torna a chiedere al Governo di riaprire un confronto relativo alle pensioni e al loro potere d’acquisto, chiedendo la piena rivalutazione e il taglio delle tasse per tutti i pensionati, oltre all’ampliamento della platea dei beneficiari e un incremento dell’importo della quattordicesima. Intanto il Presidente della Cassa dottori commercialisti, Ferdinando Boccia, in un un’intervista a FundsPeople evidenzia lo stato di salute della cassa, il cui patrimonio a fine 2024 è previsto in crescita dell’8,5% rispetto al 2023. Lo scorso anno potrebbe chiudersi con un avanzo di amministrazione pari a 715 milioni di euro, risorse che saranno utili anche sul fronte del welfare strategico.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI FRANZINI E RAITANO
In un articolo pubblicato sul sito di Etica ed Economia Maurizio Franzini e Michele Raitano spiegano, invece, che se il legislatore comprendesse meglio il funzionamento del sistema contributivo eviterebbe di innalzare l’età pensionabile, ma piuttosto varerebbe una riforma delle pensioni con una flessibilità a partire dai 63 anni (come in Svezia), procedendo al contempo a una riduzione attuariale della quota di pensione retributiva, in modo così da ridurre l’importo dell’assegno pensionistico e pesare meno sulla spesa pubblica. Secondo gli autori, inoltre, aumentare l’età pensionabile con il sistema contributivo avrebbe ricadute negative sull’equità, dato che i lavoratori non hanno le stesse opportunità di proseguimento della loro attività.
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