Riforma pensioni 2025, c’è una certa preoccupazione per i lavoratori precari degli enti pubblici siciliani. Le ultime notizie del 6 giugno.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI TRANCHINA
Dopo i sindacati Cisl Fp e Csa-Cisal, anche Valerio Tranchina, membro del comitato regionale Inps Sicilia, evidenzia la necessità di trovare una soluzione per ai lavoratori precari ed ex precari della Pubblica amministrazione siciliana, che rischiano di ritrovarsi con pensioni di importo esiguo. Tranchina cita il caso di circa un migliaio di lavoratori che dopo aver lavorato almeno 35 anni si sono ritrovati ad andare in pensione con un assegno mensile intorno ai 600 euro al mese. Dal suo punto di vista governo regionale, partiti e sindacati dovranno trovare soluzioni adeguate a quello che rischia di diventare un problema sociale serio, anche per le dimensioni che potrebbe assumere con il trascorrere degli anni.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA PROPOSTA CSA-CISAL
Csa-Cisal ha presentato una proposta in merito, chiedendo il passaggio di 15.000 lavoratori part-time impiegati nei Comuni a tempo pieno: una misura che consentirebbe anche di garantire che vengano erogati in modo più efficace i servizi ai cittadini. Val la pena intanto segnalare che l’Assemblea nazionale francese ha approvato una risoluzione con cui si chiede l’abrogazione dell’aumento dell’età pensionabile a 64 anni con ben 198 voti favorevoli (tra cui quelli della sinistra e del Rassemblement national) e solo 35 contrari. La risoluzione non implica alcun impegno per il Governo, ma non fa altro che alimentare il clima contro la riforma delle pensioni voluta dal Presidente Macron e su cui si vorrebbe un referendum.
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