Riforma pensioni 2025, le parole di Valentina Barzotti e Vincenzo Scotto sui nuovi possibili esodati dal 2027

RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BARZOTTI E SCOTTO

La stima della Cgil diffusa ieri sulle possibili conseguenze dell’innalzamento di tre mesi dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita che potrebbe scattare dal 2027, con 44.000 nuovi “esodati”, ovvero persone che non avrebbero né un reddito, né una pensione, ha fatto subito scattare la protesta delle opposizioni. Da un lato, la deputata del M5s Valentina Barzotti chiede al Governo di porre rimedio a un pasticcio amplificato dalla volontà espressa da parte della maggioranza di abolire la Legge Fornero, dall’altro, il deputato del Partito democratico Vincenzo Scotto ricorda di aver già chiesto a gennaio una misura per evitare che ci siano questi nuovi esodati, senza però che nel frattempo sia stato fatto nulla.



RIFORMA PENSIONI 2025, L’APPELLO DI GANGA

Visto l’emergere di queste notizie poco rassicuranti sul fronte previdenziale, il Segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga chiede al ministero del Lavoro di riaprire il confronto sulle pensioni con le parti sociali, in modo da cercare di rendere il sistema previdenziale più equo e sostenibile, con regole chiare, stabili e trasparenti. Intanto Marco Follini, ex leader dell’Udc evidenzia che un conto è discutere nella maggioranza di temi come le pensioni, mentre cosa diversa è avere divergenze sui temi di politica internazionale, come sta trasparendo nelle ultime settimane. Infine, Carlo Alberto Pari, su newsrimini.it, ricorda come la debolezza dei salari reali si rifletta anche sul fronte pensionistico, dove gli assegni sono anche stati soggetti a blocco parziale delle indicizzazioni.



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