Riforma pensioni 2025, si avvicina la messa a punto della Legge di bilancio e si ipotizzano interventi sulla previdenza
RIFORMA PENSIONI 2025, L’IPOTESI DI QUOTA 89
Tra le ipotesi di intervento in materia di pensioni nella prossima Legge di bilancio sta prendendo sempre più corpo quella che La Stampa definisce una sorta di Quota 89, cifra data dalla somma tra i 64 anni di età, che diventerebbero la nuova soglia per poter accedere alla quiescenza, e i 25 anni di contribuzione minima necessaria.
Di fatto il quotidiano torinese riprende l’ipotesi del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon di estendere la pensione contributiva anticipata anche per chi è nel sistema misto, magari utilizzando anche la rendita da previdenza complementare per raggiungere l’importo minimo dell’assegno futuro richiesto (tre volte il trattamento minimo). Vedremo se ci si muoverà effettivamente in questa direzione.
RIFORMA PENSIONI 2025, I COSTI DEL CONGELAMENTO DEI REQUISITI
Intanto Il Messaggero si concentra su un altro intervento che potrebbe far parte della manovra (o essere una misura a parte): il congelamento dei requisiti pensionistici che dovrebbero aumentare di tre mesi dal 2027 in base all’aspettativa di vita.
Il quotidiano romano ricorda che il congelamento durerebbe fino al 2029 e che quindi bisognerebbe fare i conti con il meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita: per farlo, tuttavia, occorrerebbero ingenti risorse che ora non sembrano essere disponibili, se non tagliando delle spese o aumentando le imposte, piuttosto che i contributi pensionistici per i lavoratori attivi. Come si può facilmente immaginare, non sarebbero misure molto popolari.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
