PENSIONE A SETTEMBRE, PAGAMENTO ANTICIPATO
Come si prevedeva, ora è arrivata anche la comunicazione dell’Inps a sancire che “il pagamento presso gli sportelli postali dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili relativamente dal mese di settembre 2021 sarà anticipato rispetto alle normali scadenze e sarà distribuito su più giorni”. Il pagamento anticipato della mensilità di settembre inizierà giovedì 26 agosto e si protrarrà fino a mercoledì 1° settembre. Come riporta l’Ansa, l’Inps ha fatto anche sapere che “sono oltre 1,37 milioni le famiglie che hanno ricevuto a luglio il Reddito o la pensione di cittadinanza per oltre tre milioni (3.071.475) di persone coinvolte”. L’importo medio “a famiglia è stato di 548,59 euro per una spesa di 754,8 milioni, sui massimi degli ultimi mesi (a giugno è stata aggiornata a 755 milioni)”. Dai dati emerge anche che “a Napoli sono 182.305 i nuclei familiari che a luglio hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza, un numero superiore ai nuclei percettori dell’intera Lombardia (107.890) sommati con quelli del Veneto (74.213)”.
ESONERO CONTRIBUTI PENSIONI: AL VIA LE DOMANDE
Mentre il Governo attende settembre per impostare i lavori sulla riforma pensioni – accelerando i tempi in vista della Manovra d’autunno – da domani 25 agosto scattano le domande per usufruire dell’esonero parziale dei contributi dovuti nel 2021, da parte dei lavoratori autonomi iscritti all’Inps. Con scadenza al 30 settembre, scatta per tutti gli associati alle diverse gestioni previdenziali dell’Inps «l’attuazione della misura, del valore complessivo di 2,5 miliardi, introdotta dalla Legge di Bilancio per l’anno in corso (e modificata dal successivo decreto Sostegni, a febbraio), che riguarda anche i professionisti iscritti alle Casse di previdenza private; le domande dovranno esser inoltrate attraverso distinti modelli che verranno resi disponibili per ogni gestione», segnala la nota dell’Istituto. L’esonero deve essere richiesto ad un solo Ente previdenziale e per una sola forma di previdenza obbligatoria, ribadisce la norma: Il tetto massimo dello sgravio è pari a 3.000 euro, mentre l’aiuto si applica «nei confronti dei lavoratori autonomi che, a causa della pandemia, nel 2019 abbiano percepito un reddito da lavoro pari o inferiore ai 50.000 euro e che abbiano subito una riduzione di fatturato, nel 2020 rispetto al 2019, non inferiore al 33%».
SALVINI CONCENTRATO SUL POST-QUOTA 100
“L’incontro con il presidente Draghi è andato bene. Le mie preoccupazioni sono su settembre: ci sono da bloccare 60 milioni di cartelle di Equitalia, c’è la riforma delle pensioni a cui lavorare, c’è la riforma della giustizia, della pubblica amministrazione, del codice degli appalti e poi c’è la riapertura delle scuole da garantire in presenza e poi abbiamo parlato di Afghanistan e tutto quello che ne consegue”. Queste le parole di Matteo Salvini raccolte ieri dall’Ansa a Città di Castello (PG). Il leader della Lega, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, ha detto anche di avere “la testa al 31 dicembre quando scade Quota 100 bisogna arrivare preparati con una riforma che tenga lontana la voglia di Fornero che qualcuno ha. Noi non lo permetteremo, questo è fuori discussione”. All’ipotesi di riforma pensioni del Carroccio, come noto, sta lavorando il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, su cui resta il pressing per le dimissioni da parte anche di alcuni partiti della maggioranza.
IL NODO DELLE RISORSE
In un articolo pubblicato su ilfriuli.it, Mauro Marino evidenzia come per il Governo italiano vi saranno nodi importanti da affrontare dal punto di vista economico, “dal momento che sono quasi cento le aziende in crisi, con parecchie di queste che hanno già spedito o spediranno nelle prossime settimane le lettere di licenziamento perché già in crisi prima dell’avvento del Covid. In questo ambito la riforma degli ammortizzatori sociali è molto importante”. C’è stato un incontro con sindacati e imprese, ma “il problema, come sempre, sono i fondi, per cui il tutto è stato rinviato alla legge di bilancio in attesa di vedere quante risorse ci saranno a disposizione”. Inoltre, ricorda Marino, “prima della fine dell’anno bisognerà intervenire assolutamente in ambito previdenziale per scongiurare il famoso ‘scalone’ da 62 a 67 anni di età che si verrebbe a creare in una sola notte dal 31 dicembre all’1 gennaio 2022 al termine di quota 100”. Tutto sembra ruotare anche qui intorno alle risorse che saranno disponibili. E cruciale diventa il recupero del Pil.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BRAMBILLA
In un articolo pubblicato su L’Economia, inserto del Corriere della Sera, Alberto Brambilla evidenzia che “per i fondi pensione si profilano in futuro grandi problemi se il Governo accoglierà il documento conclusivo, di indirizzo politico per la predisposizione della legge delega sulla riforma fiscale elaborato dalle Commissioni 6° di Camera e Senato”. Dunque sembrerebbe che se da un lato vi è la richiesta, anche da parte sindacale, di incentivare tramite specifiche misure nella più ampia riforma delle pensioni la previdenza complementare, vi sia il rischio di una “stangata”, come titola l’articolo firmato da Brambilla. Il Presidente di Itinerari Previdenziali elenca quindi dei “consigli” su cosa fare per non penalizzare i fondi pensione.
LE MISURE PRO PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Dal suo punto di vista bisogna “ridurre la tassazione sui rendimenti all’11% e anche meno portandola da annuale al guadagno ‘maturato’ e aumentare in base alla variazione dei prezzi l’importo del contributo massimo che si può dedurre dal reddito di 5.164 euro: basta pensare che l’importo è fermo dal 2005”. Da non dimenticare che ora il rendimento è al 20%. Per Brambilla bisognerebbe, inoltre, “poiché il Fondo pensione è un libretto di risparmio, consentire a nonni, zii e parenti di finanziare il fondo pensione dei giovanissimi consentendo la deduzione fiscale”. Tuttavia, “di tutto ciò non c’è traccia nel discutibile documento” delle Commissioni. Quindi, “la speranza è che il Governo Draghi, competente ed equilibrato”, non ne tenga conto.
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