RIFORMA PENSIONI/ Confronto Governo-sindacati a metà maggio?

- Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni, a metà maggio potrebbe essere convocato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il tavolo con le parti sociali

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CONFRONTO GOVERNO-SINDACATI A METÀ MAGGIO?

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, “a metà maggio potrebbe essere convocato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il tavolo con le parti sociali sul ‘dopo Quota 100’. L’indicazione sarebbe emersa nel corso della prima riunione della Commissione tecnica incaricata di studiare la separazione della spesa assistenziale da quella previdenziale”. Vedremo presto se ci sarà la conferma di questa convocazione. In un articolo su Libero vengono invece analizzati i dati dell’Inps sulle pensioni in essere, che sembrano mostrare una “grande fuga dei lavoratori verso il caldo abbraccio dell’Inps”. Del resto, il titolo stesso è abbastanza eloquente: “Per ogni 100 pensioni di vecchiaia ce ne sono 157 prese in anticipo”. Non bisogna però sottovalutare il fatto che tra le pensioni anticipate rientrano non solo quelle derivanti da Quota 100 e da altre misure di riforma pensioni, ma anche quelle per anzianità contributiva, cioè maturate con 42 anni e 10 mesi di contributi versati (41 anni e 10 mesi per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica.

LANDINI: “INIZIATIVA SINDACATI PER RIFORMA PENSIONI”

Collegato con Agorà stamattina il leader della Cgil Maurizio Landini ha annunciato per il prossimo 4 maggio un’iniziativa dei sindacati nazionali sulla riforma pensioni: «Il 4 maggio come Cgil, Cisl e Uil faremo una iniziativa sulle pensioni per rilanciare la nostra proposta complessiva di riforma». Secondo il segretario generale ex Fiom la Quota 100 non è stata una vera e propria riforma, «ma un provvedimento che indicava la possibilità di uscita con condizioni precise (62 anni di età e 38 di contributi). Noi stiamo proponendo di mettere mano complessivamente al sistema, partendo dalla piattaforma unitaria». Pensioni più “agili” e investimenti più massicci per incrementare il lavoro, la “ricetta” Landini: «Gli investimenti sono la cosa che manca perché l’Italia non era messa bene prima della pandemia: noi paghiamo ritardi di investimenti non fatti e quindi ora c’è la necessità di usare gli investimenti europei per creare lavoro e per fare quelle riforme che da anni non si fanno nel nostro paese», chiosa il leader Cgil. (agg. di Niccolò Magnani)

L’USB PENSIONATI CONTRO UE E GOVERNO

L’Usb Pensionati ha organizzato un convegno online dedicato ai temi di riforma pensioni che si svolgerà oggi alle 17:30. La Commissione Ue chiede la fine della quota 100 e delle pensioni anticipate e di quelle di reversibilità. Propone con il libro verde di lavorare fino a 70 anni con assegno ridotto e offre un fondo pensioni europeo (Peep)”, si legge in una nota di presentazione dell’evento, nella quale si sottolinea anche che “il Governo fa il pesce in barile e probabilmente aspetta l’effetto drammatico della pandemia per sferrare il colpo definitivo alla previdenza pubblica, all’Inps e ai diritti acquisiti e conquistati e cancellarli in nome della solidarietà sociale e generazionale. Tutto questo necessita di una risposta organica che riconosca diritti ai pensionati, a coloro che sono vicini alla pensione, ai giovani che dovranno maturarla. Un progetto che Usb sta costruendo nel tempo e che deve essere condiviso con tutti coloro che usufruiscono o usufruiranno della previdenza pubblica”.

LE PAROLE DI BONSIGNORE

Il Presidente dell’Ordine dei medici della Liguria, Alessandro Bonsignore, torna su un tema di riforma pensioni emerso nelle ultime settimane: il blocco dell’erogazione della pensione “ai medici pensionati che stanno svolgendo l’attività di vaccinatori”. Un problema che sta già portando alcuni medici in quiescenza a rinunciare all’incarico. “A detta dell’Inps l’attività di vaccinatore sarebbe incompatibile con la pensione, una follia, perché porterebbe gran parte dei medici che si sono resi disponibili a tirarsi indietro perché vaccinando perderebbero il diritto alla pensione”, spiega Bonsignore, che sollecita quindi, come riporta Il Secolo XIX, “un intervento legislativo immediato per risolvere questa follia”. Un intervento che potrebbe arrivare molto presto considerando che il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, visitando la sede dell’Ordine dei medici della Liguria e incontrando lo stesso Bonsignore, ha annunciato che il Governo sta preparando una norma per fare in modo “che non venga sospesa la pensione ai medici in quiescenza” impegnati nella campagna vaccinale.

RIFORMA PENSIONI, IL DOCUMENTO DI CGIL, CISL E UIL

“Non condividiamo che nel Def e nel Pnrr le pensioni continuino ad essere considerate solo come un fattore di spesa, senza tenere conto del profilo di sostenibilità sociale dell’attuale modello”, si legge in un documento unitario sulla previdenza di Cgil, Cisl e Uil, che tornano a chiedere al Governo di riavviare al più presto il confronto sulla riforma pensioni. Per i sindacati, infatti, “le pensioni sono uno dei temi prioritari da affrontare in questa fase”. In particolare, “è necessario estendere la flessibilità nell’accesso alla pensione, permettendo alle lavoratrici e ai lavoratori di poter scegliere quando andare in pensione, senza penalizzazioni per chi ha contributi prima del 1996, a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età”. Nel documento si chiede anche di rendere più accessibili ed efficaci il contratto di espansione e l’isopensione.

LE RICHIESTE PER DONNE E GIOVANI

Cgil, Cisl e Uil spiegano anche che “gli interventi normativi di questi ultimi anni hanno equiparato i requisiti per la pensione di vecchiaia fra uomini e donne, quando invece rimangono ancora profonde le differenze fra i due generi nel mercato del lavoro, nei percorsi professionali e nella distribuzione del lavoro di cura in ambito familiare”. Per questo chiedono “soglie contributive d’accesso alla pensione compatibili con le condizioni delle donne e la proroga di ‘Opzione donna’”. Inoltre, evidenziano la necessità di creare una pensione contributiva di garanzia destinata ai giovani, “che consideri e valorizzi previdenzialmente anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni”.





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