Mancano ormai circa una decina di giorni e vi è grande attesa anche per la ripresa della Premier League. Come è stato ufficializzato pochi giorni fa, il primo campionato inglese dovrebbe riaprire i battenti il prossimo 17 giugno e davvero l’attesa è grande: come pure l’ottimismo in vista della ripresa del campionato 2019-20. A dare nuova fiducia infatti per la ripartenza è pure arrivata solo ieri la notizia, da parte della Premier League, dell’esecuzione di un nuovo giro di tamponi, il sesto, occorso il 4-5 giugno scorso per 1195 persone, tra giocatori e staff, da cui non sarebbe emersa alcuna nuova positività. E’ la seconda volta che questo capita in sei round di test occorsi a tappeto nel mondo della Premier League: solo all’inizio di giugno, pure era emersa la nuova positività di un solo elemento, del Tottenham. Ricordiamo che per il campionato inglese, in caso di nuova positività viene isolato solo l’elemento in questione, per una settimana.
RIPRESA PREMIER LEAGUEà. PUGNO DURO CONTRO CHI VIOLA I PROTOCOLLI
Dunque per la ripresa della Premier League si sta procedendo a passo spedito e la Lega come pure i club non hanno intenzione di fermarsi ulteriormente. Ecco perché la stessa Federazione ha promesso tolleranza zero per chi violerà le norme relative al protocollo sanitario, fissato per la ripartenza del campionato. Stando infatti quanto riportato oggi dal Mail, la Premier League ha intenzione di utilizzare il pugno duro contro i rei: la Lega infatti ha ricevuto dal Governo pieni poteri per far rispettare i protocolli sanitari e non ha intenzione di andarci leggeri. Si legge sul media inglese che le violazioni al protocollo, segnalate dalla Lega, potrebbero venir sanzionate con multe da 200mila sterline in su (circa 225 mila euro), e non si escludono anche pesanti penalizzazioni in classifica. La cosa non ci sorprende più di tanto: né governo né lega vogliono che venga compromessa la ripresa della Premier League e certo nuovi casi come quelli che hanno visto coinvolti nei giorni scorsi Walker, Grealish e Aurier non saranno più accettati. Non è infatti da escludere, come per la Serie A, che una nuova ondata di contagi spinga verso un nuovo stop al calcio, che questa volta potrebbe essere definitivo.