E’ stata ribaltata in Appello la sentenza nei confronti di Paolo Bendinelli, responsabile del centro olistico di Anidra in Liguria. Il guru del centro è stato assolto mentre per il medico bresciano Paolo Oneda la pena è stata ridotta da 3 anni e 4 mesi a 1 anno e 4 mesi. Entrambi erano imputati per la morte di Roberta Repetto, 40enne deceduta a seguito di un tumore che era stato curato con tisane e erbe presso lo stesso centro ligure. Confermata inoltre l’assoluzione della psicologa Paola Dora, così come si legge sul sito dell’agenzia Ansa. Roberta Repetto era la figlia dell’ex sindaco di Chiavari Renzo, in carica per quattro anni fra il 1989 e il 1993, ed era stata operata nel centro Anidra di Borzonasca (Genova) morta poi all’ospedale San Martino.
L’intervento, avvenuto senza anestesia, riguardava l’asportazione di un neo e stando a quanto ricostruito dai carabinieri, l’intervento era avvenuto su un tavolo da cucina, dopo di che Bendinelli e Oneda avevano prescritto alla donna delle «tisane zuccherate e meditazione». Secondo i famigliari Roberta Repetto si fidava ciecamente del duo in quanto era entrata nel giro delle scienze olistiche. Nessuno le aveva consigliato di fare degli accertamenti e degli esami specialistici, e una volta che ha deciso di farsi curare, ormai era troppo tardi: le metastasi si erano estese e la morte è stata quindi inevitabile.
ROBERTA REPETTO, MORTA DOPO TUMORE CURATA CON TISANE: LE CONDANNE IN PRIMO GRADO
Una volta comparsi i dolori e il primo linfonodo «i due avrebbero omesso di indirizzarla verso specifiche cure mediche», tranquillizzandola sulla sua guarigione. E quando è comparso il secondo linfonodo «le hanno detto che era segno della risoluzione del conflitto» e che «stava drenando la parte tossica». La donna è rapidamente peggiorata dopo di che, su richiesta dei famigliari, è stata ricoverata presso l’ospedale di Lavagna il primo ottobre 2020, prima del trasferimento al San Martino, dove è poi morta il 9 ottobre dello stesso anno.
In primo grado Bendinelli e Oneda erano stati condannati a tre anni e quattro mesi ciascuno, e la psicologa sempre assolta. I due erano stati ritenuti colpevoli del reato di omicidio colposo e assolti dall’accusa di violenza sessuale e circonvenzione di incapace. Il pm aveva chiesto 16 anni per Bendinelli, 14 per Oneda, e 10 Dora, accusandoli di omicidio volontario.