Roberto Alessi è intervenuto in qualità di opinionista nel corso della puntata di oggi, martedì 29 marzo 2022, della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele. Il direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto” è stato chiamato in causa per commentare i casi di cronaca e di attualità, a cominciare dal ritrovamento del cadavere smembrato a Borno, in provincia di Brescia, e appartenente all’attrice hard Charlotte Angie, all’anagrafe Carol Maltesi.
Il giornalista ha voluto sottolineare la bontà del lavoro di “Brescia News”, che “ha censurato in un primo momento i suoi articoli per permettere agli inquirenti di continuare le indagini e non allarmare inutilmente eventuali famiglie e parenti”. Dopodiché, ha fornito la sua personale lettura della vicenda: “Siamo di fronte alla cattiveria, alla malvagità. Quest’uomo non ha avuto alcuna pietà, ha lasciato i sacchi lì perché non conosceva la zona, non certo per pietà. Ha visto una piazzola di sosta e da lì li ha lanciati. Questa è una mia supposizione, chiaramente. Il corpo era stato prima bruciato e lui temeva di essere visto da qualcuno che passava”.
ROBERTO ALESSI: “LA STORIA DI CHARLOTTE ANGIE È TRISTISSIMA”
Nel prosieguo del suo intervento in diretta su Rai Uno, Roberto Alessi ha precisato che la storia di Charlotte Angie è “tristissima. La giovane, di origini olandesi e italiane, fino al 2020 era una commessa, poi rimasta senza lavoro a causa della pandemia e con un figlio da mantenere. A un certo punto si è buttata su una piattaforma per adulti e ha iniziato a fare queste cose, arrivando fino a Praga. Lavorava nei locali per adulti, spesso frequentati da persone con problemi psicologici, veri e propri maniaci”.
Dopodiché, Alessi ha detto brevemente la sua su un’altra questione di cronaca nera, quella legata ai cosiddetti “due amanti diabolici” e all’omicidio di Carlo La Duca, che sarebbe stato ucciso da Luana Cammalleri e da Pietro Ferrara: “Stiamo parlando di una donna che nelle intercettazioni telefoniche chiamava Pietro ‘vita’ e parlava del nuovo progetto. Secondo me Carlo si era reso conto di questa relazione, perché, quando quel mattino si è recato a casa di Pietro, lui aveva intenzione di registrare la conversazione. Inoltre, al telefono i due usano termini offensivi nei confronti di Carlo La Duca, che non era un uomo che andava a prostitute e non aveva vizi ludopatici, come invece l’hanno descritto loro”.