Le associazioni dei cittadini dei quartieri Torre Spaccata e Massimina hanno avviato una protesta contro la scelta della giunta Alemanno di costruire nuove “strutture d’emergenza temporanea” per i Rom nei territori dei Municipi VIII, X e XVI. L’indicazione delle aree per i nuovi campi era stata data dal Campidoglio dopo i sopralluoghi della settimana scorsa e dopo l’incontro del sindaco Gianni Alemanno col ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Abbiamo appreso la decisione dai giornali – protestano dai comitati di quartiere –, non possiamo subire ancora una volta l’approssimazione decisionale del sindaco».
Il sindaco Alemanno, in seguito alle proteste, ha annunciato la sospensione dei lavori di preparazione della nuova tendopoli alla Pisana. «Ho chiesto al Prefetto di Roma – ha detto il primo cittadino – di sospendere i lavori per il campo provvisorio di emergenza a Villa Troili. Entro domani ascolterò le ragioni dei consiglieri municipali di centrodestra e centrosinistra che si contrappongono a questo insediamento che, come mi ha garantito il Prefetto, sarebbe solo provvisorio e di breve durata».
I primi a protestare sono stati i cittadini di Torre Spaccata, quartiere limitrofo al grande campo del Casilino 900 smantellato nel febbraio dello scorso anno. Ora la giunta e la Protezione civile hanno indicato l’area come sito per la realizzazione di una nuova tendopoli in cui trasferire 250 rom. «Alemanno, il Prefetto e l’assessore Belviso – protestano i cittadini del quartiere alla periferia est di Roma – dovrebbero ricordare le parole pronunciate in occasione della chiusura del Casilino 900 : “Oggi è una giornata storica. Dopo 40 anni siamo riusciti a chiudere questo campo. Abbiamo cancellato questa vergogna di Roma”». Invece tutte le richieste di riqualificazione del quartiere avanzate dalla cittadinanza sarebbero rimaste disattese: «A Torre Spaccata subiamo tutte le sere le prostitute che “popolano” Viale dei Romansti-Viale Togliatti , gli sfasciacarrozze che sono diventati i padroni della Togliatti, l’abbandono dei parchi e delle aree verdi, la mancanza di un controllo del territorio… e adesso volete “appagarci” con un tendopoli».
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Imili le lamentele delle associazioni di quartiere della Massimina, all’estremità occidentale della Capitale. L’area compresa tra la discarica di Malagrotta e gli uffici della Regione Lazio è stata infatti selezionata per ospitare un’altra delle tre nuove tendopoli previste dal piani strordinario di intervento per i Rom. «Siamo pronti a batterci in qualsiasi sede per impedire questo scempio continuo», annunciano dal Comitato di quartiere Vignaccia-Aldobrandeschi. «Chiediamo al ministro Maroni e al sindaco Alemanno di ascoltarci».
La scelte delle tre aree presso Torre Spaccata, la Massimila e La Rustica risponde al piano di itnervento straordinario messo in piedi dal Comune per far fronte all’emergenza. Pochi giorni fa l’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso aveva spiegato: «Roma non può permettersi una tendopoli unica. Verranno designate più strutture idonee».