Roma da due giorni nella morsa del caldo. Nella capitale oggi si sono toccati i 36.1°, vero e proprio record per la seconda decade di giugno: non si pativa così il caldo dal 1782, dicono gli esperti. Turisti stremati che si trascinano di fontana in fontana cercando un po’ refrigerio. Giapponesi che cercano riparo sotto ombrellini improvvisati a parasole o aspirano a un po’ di refrigerio mangiandosi qualche costosissimo gelato del centro. Gruppi in marcia verso musei, contenti più per l’aria condizionata che per le bellezze artistiche che vi sono esposte. Insomma, è arrivata finalmente l’estate anche nella capitale.
C’è anche chi il caldo non riesce davvero a sopportarlo per reali motivi, come anziani e persone con problemi cardiocircolatori: la sala operativa Ares 118 della Capitale ha registrato negli ultimi due giorni un picco di chiamate, incrementate del 25% rispetto alla settimana scorsa. In termini numerici 3000 al giorno con picchi nella fascia oraria che va dalle 13.00 alle 18.00; moltissime le richieste per alleviare le sofferenze per le conseguenze di eritemi solari che hanno colpito i bambini.
Per quanto ancora lo “Scipione”, questo il nome con cui molti hanno bonariamente ribattezzato l’anomala ondata di calore, ci farà ancora compagnia? Lo abbiamo chiesto, per Il Sussidiario.net al tenente colonnello dell’Aeronautica Militare, Guido Guidi. “Preferirei non chiamarlo Scipione poiché è un appellativo tecnicamente inappropriato. Si tratta di un anticiclone di origine africana, nel senso che la massa d’aria che lo caratterizza staziona normalmente sull’area settentrionale di questo continente. Se si verificano spostamenti d’aria, capita che queste ultime lo spingano sul nostro Paese causando ciò che noi chiamiamo “onde di calore”, cioè il raggiungimento di un certo tipo di temperatura per alcuni giorni. E’ indubbio che le temperature che si stanno registrando in questi giorni occupino la fase più alta della distribuzione statistica: cioè sono di molto superiori alla media di questo mese”. Non si sono già verificati nel corso degli anni periodi con temperature così alte? “E’ anche vero che eventi di onde di calore nel mese di giugno accadono almeno ad anni alternati.
Tanto che non sono ancora stati raggiunti livelli di temperatura del 1982 per ciò che riguarda le regioni meridionali o del 1998 per le regioni centrali”. Durerà ancora per molto? “Il picco di questa ondata di calore iniziato ieri, persisterà anche venerdì ma ci sarà una tendenza nel week-end ad attenuarsi parzialmente non perchè cambi la circolazione ma perchè sopraggiungerà una ventilazione da nord-ovest che rimescolerà e, quindi, rinfrescherà l’aria.
Già oggi sulla Capitale c’è una ventilazione più occidentale che contribuisce a rinfrescare leggermente, sebbene nel centro città questo si senta meno”. Le previsioni per la prossima settimana? “Il caldo riprenderà nuovamente ma con una caratteristica diversa: non più di origine africana ma atlantica, per intenderci l’alta pressione delle Azzorre, quella che normalmente caratterizza le nostre estati. Avremo, quindi, temperature oltre i trenta gradi ma verrà meno il pericoloso contributo di umidità che è quello che contribuisce a far percepire una temperatura molto più elevata di quella realmente misurata”. Il Ministero della Salute ha attivato, per questi giorni di caldo torrido, il numero gratuito nazionale 1500 che fornisce direttamente ai cittadini informazioni e consigli su come difendersi dal caldo e indicazioni sui servizi e sugli altri numeri verdi attivati dalle Regioni e dai Comuni.
Sul sito c’è, inoltre, un piccolo vademecum per evitare gli effetti negativi dell’afa: non esporsi direttamente al sole nelle ore più calde della giornata, tra le 11 e le 18; evitare le zone particolarmente trafficate, ma anche i parchi e le aree verdi, dove si registrano alti valori di ozono, in particolare per bambini molti piccoli, gli anziani, le persone con asma e altre malattie respiratorie, le persone non autosufficienti o convalescenti.
Evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata; trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnandosi spesso con acqua fresca; utilizzare correttamente il condizionatore. E ancora: indossare indumenti chiari, leggeri in fibre naturali, ripararsi la testa con un cappello leggero di colore chiaro e usare occhiali da sole; proteggere la pelle dalle scottature con creme solari con alto fattore protettivo; bere liquidi, moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè ed evitando quelle troppo fredde e alcoliche; mangiare leggero, preferendo la pasta e il pesce alla carne ed evitando i cibi elaborati e piccanti; consumare molta verdura e frutta fresca; porre attenzione alla corretta conservazione dei farmaci.
(Federica Ghizzardi)