Purtroppo non è basata la pur tempestiva rianimazione del 118 al piccolo bambino di 5 anni caduto dalla tromba dell’ascensore della metro A di Roma, Furio Camillo. «Insieme ai vigili del fuoco abbiamo soccorso il bambino. Dopo averlo tirato su, lo hanno poggiato sulla banchina e ho cercato di rianimarlo ma purtroppo non c’è stat nulla da fare. Avere davanti un bambino così piccolo è stata una scena bruttissima». Lo ha raccontato ad AdnKronos uno dei primi soccorritori del 118 giunti sul posto della tragedia romana di oggi.
Le dinamiche del drammatico incidente capitato al bimbo di 5 anni nella metro A di Roma, nella fermata di Furio Camillo, sono ancora molto poco chiare. Sembrano infatti che oltre ad un possibile errore dell’agente di sicurezza intervenuto sul posto, ma anche le dinamiche dentro all’ascensore continuano ad essere oscure. Il sindaco della Capitale Ignazio Marino si è recato subito sul posto per accertarsi della situazione e con lui sono andati anche l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella. Sul posto poi sono andati anche i vertici di Atac: il presidente Roberto Grappelli, l’amministratore delegato Danilo Broggi e il direttore generale, Francesco Micheli. La procura intanto ha aperto un’inchiesta e i filmati delle telecamere sono stati subito requisiti per essere controllati.
Come comunicato su Facebook il Sindaco Ignazio Marino si è subito recato alla fermata Metro A di Furio Camillo dove oggi si è verificata la tragedia del bambino deceduto nella tromba dell’ascensore. Marino ha incontrato subito i genitori del bimbo scomparso. La stazione metro è stata ovviamente chiusa e sul posto si sono recate forze dell’ordine insieme ai vigili del fuoco e a molte persone. Ignazio Marino ha disposto come giorno di lutto cittadino di Roma quello nel quale saranno effettuati i funerali del bimbo. Lo avrebbe già comunicato ai genitori.
«Non è stato un problema di manutenzione degli ascensori, non credo si questo. Sono in corso le indagini», a dirlo a sorpresa, dopo le prime ricostruzioni che invece parlavano di problemi di manutenzione agli ascensori, è Giuseppe Noia, dell’ufficio comunicazione di Atac. Lo ha detto parlando con i giornalisti fuori dalla stazione metro A di Furio Camillo, dove purtroppo è morto un bambino di 5 anni in giornata. Noia ha poi risposto anche alle domande che riferivano le parole di Improta, assessore alla mobilità, che ha parlato di errore umano come spiegazione della dinamica: «L’assessore ha fatto le sue dichiarazioni, che vanno valutate. Non vi posso dire nulla».
Non sono ancora molto chiare le dinamiche che hanno causato la morte del bambino di 5 anni che oggi è precipitato giù per la tromba dell’ascensore della stazione metropolitana di Furio Camillo. Come riportato repubblicata.it lo stesso assessore alla Mobilità del Comune di Roma Guido Improta spiega che “Sicuramente c’e’ stato un errore dell’agente della stazione che ha posto in essere una procedura che non doveva, forse perchè c’erano condizioni di difficoltà e alla fine c’è stata la tragedia. L’ascensore bloccato è stato affiancato da un altro ascensore e si è cercato di fare un trasbordo delle persone attraverso una botola. Una procedura non codificata”. La situazione rimane comunque poco chiara. Lo stesso sindaco, Ignazio Marino, ha scritto su Facebook: “sto andando immediatamente a Furio Camillo per accertarmi di quanto successo”
Tragedia oggi nella stazione della metropolitana romana linea A Furio Camillo. Un bambino di 5 anni è caduto nella tromba dell’ascensore ed è morto sul colpo. Tutta da chiarire la dinamica dell’incidente, i vigili del fuoco giunti sul posto lo hanno estratto che era già deceduto. Ill bambino era insieme alla madre, dalle prime supposizioni i due avevano chiamato l’ascensore per scendere sulla banchina, ma evidentemente le porte si sono aperte senza che l’ascensore stesso fosse salito e il bambino, forse per un attimo lasciato senza controllo, si è infilato dentro senza guardare e cadendo nel buco.