L’omicidio di Rosina Raffaele, anziana 74enne di Setteville di Guidonia, sarà al centro della nuova puntata di “Commissari – Sulle tracce del male”, la trasmissione in onda nella terza serata di oggi su Rai3, a partire dalle ore 23.20. Era la mattina del 7 ottobre del 7 ottobre 2014 quando Rosina detta “Rosetta”, fu trovata senza vita, massacrata, nella sua abitazione a Setteville di Guidonia, poco distante da Tivoli. L’anziana fu uccisa con numerosi colpi di martello e coltellate, per un totale di oltre 70. Un vero e proprio mistero per gli investigatori, anche alla luce della vita cristallina della vittima, molto conosciuta e stimata in paese, dedita alla cura della famiglia, in particolare del marito malato e dei loro tre figli. Con il padrone di casa del programma saranno ripercorso le tappe principali dell’omicidio, inizialmente misterioso ma che ha poi portato alla scoperta del responsabile, rappresentando così per la famiglia di Rosina una doppia tragedia. Fu il “Commissario” Andrea Di Giannantonio, all’epoca dei fatti responsabile della sezione omicidi della Squadra Mobile di Roma, a seguire tutti i passaggi della complessa indagine nel corso della quale, per arrivare all’assassino, fu necessario non lasciare nulla al caso.
ROSINA RAFFAELE UCCISA A COLTELLATE E MARTELLATE: NIPOTE ALL’ERGASTOLO
Le indagini degli inquirenti sull’omicidio di Rosina Raffaele si concentrarono in particolare sulla nipote della 74enne, Lucia Raffaele, 42 anni ed un passato con piccoli precedenti alle spalle per droga. La donna fu arrestata il giorno dopo l’efferato omicidio della zia. Ma cosa accadde davvero nella casa al piano terra di una palazzina all’angolo tra via Monti e via Pascoli? A trovare il corpo della donna massacrato fu uno dei suoi tre figli. Accanto al cadavere, anche il coltello usato per uccidere (insieme ad un martello). L’allarme era stato lanciato da un nipote di Rosina, preoccupato dal silenzio sospetto della 74enne. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Lucia si era recata dalla zia per chiedere dei soldi. Da qui ne nacque una violenta discussione poi culminata in omicidio, durante il quale la 42enne massacrò prima con un coltello e poi con un martello l’anziana donna. Quindi si diede alla fuga con dei gioielli rubati alla zia. Per quell’omicidio così efferato Lucia Raffaele chiese di essere giudicata con il rito abbreviato, ma la ferocia con la quale si svolse convinse il Giudice a non riconoscerle lo sconto di pena previsto, condannandola all’ergastolo.
LE INDAGINI
Il caso fu chiuso in meno di 24 ore. Dopo il fermo della nipote di Rosina Raffaele, fu proprio la 42enne, come riferirono poi gli agenti della squadra investigativa del commissariato di Tivoli e reso noto da RomaToday, a motivare il possibile movente. Nulla a che fare, a suo dire, con motivazioni economiche. A loro infatti Lucia riferì: “Ha parlato male dei miei genitori morti e non ci ho visto più”. L’omicida condannata all’ergastolo è figlia di un fratello di Rosina ma non frequentava la casa della vittima a differenza di altri parenti. quando bussò alla porta dell’anziana zia, la vittima la accolse offrendole anche un caffè. Poi però tornarono a galla i vecchi dissapori familiari che spinsero la nipote a scatenarle addosso tutta la sua furia uccidendola con diversi fendenti inflitti con un coltello da cucina e infierendo poi sul corpo ormai senza vita con un martello fatto sparire dal luogo del delitto. Dopo il fermo la donna confessò tutto indicando anche il luogo dove cercare l’arma del delitto. Fu così trovato il martello e i vestiti usati durante l’omicidio dell’anziana zia, che aveva provato ad occultare in un sacchetto della spazzatura. Con sé la nipote aveva portato via anche la tazzina di caffè, forse al fine di nascondere le sue tracce in maniera maldestra.