La Rottamazione Quinquies potrebbe cambiare con la proposta giunta da Forza Italia, che chiede più paletti.

L’iter per attuare la nuova Rottamazione Quinquies non è stato ancora definito. Presso la commissione Finanze di Palazzo Madama si parla delle potenziali decisioni legislative da intraprendere e di una proposta avanzata dal partito Forza Italia.

La modifica è raccolta in 114 emendamenti che mirano a rendere l’agevolazione più restrittiva ed esclusiva, ipotizzando di attuare dei limiti d’accesso per non allargare in modo spropositato la platea di beneficiari.



Come potrebbe variare la Rottamazione Quinquies

La proposta di variare la Rottamazione Quinquies è arrivata da Forza Italia dopo un intenso confronto con il Ministero dell’Economia, che ha ritenuto necessario imporre un filtro che possa garantire l’agevolazione in base all’entità del debito.

Sul piatto ci sono diverse proposte, la prima è attuare delle condizioni più rigide nei confronti di chi in passato ha richiesto una rateizzazione delle rate – senza poi onorare al pagamento – soltanto per evitare pignoramenti e azioni esecutive.



La seconda ipotesi è di escludere dalla Rottamazione i contribuenti che hanno debiti ingenti, con il presupposto di poter recuperare la somma in maniera più veloce, efficace e risparmiando (ogni tentativo di sollecito è una spesa importante ai danni dell’Erario).

Matteo Salvini mentre parla dal palco di Pontida, 21 settembre 2025 (Ansa)

L’idea dell’aiuto secondo Salvini

Di recente Matteo Salvini si è esposto parlando della sua idea di cosa dovrebbero prevedere le Rottamazioni, spiegando che quotidianamente è invaso da notifiche, email e messaggi aventi lo stesso oggetto: pignoramenti e cartelle esattoriali.



L’obiettivo è arrivare ad un accordo di pace fiscale tra cittadini e fisco, dove i debitori paghino il dovuto senza interessi e tasse, che aumenterebbero significativamente il totale da addebitare. Ci sono 20 milioni di italiani che devono soldi allo Stato, un italiano su tre.

Salvini vorrebbe semplificare la rottamazione, estendendo la rateizzazione a 120 mesi, dando così l’opportunità di pagare una rata più bassa ma restituire il dovuto allo Stato.

Al momento si stima un costo pubblico di 5 miliardi di euro, quantificazione che potrebbe ridursi con le attuali decisioni e paletti da inserire nella prossima manovra di Bilancio.