LA PRECISAZIONE DI LORENZO BORRÈ
Pubblichiamo il testo di una precisazione dell’Avvocato Lorenzo Borrè giuntaci a seguito della pubblicazione dell’articolo: «I contenziosi citati si riferiscono a giudizi ancora pendenti e quindi non definiti nel merito. Per quanto concerne la “causa Grancio” non è stata “persa” in quanto il Tribunale, in accoglimento della domanda principlae, ha accertato l’illegittimità del provvedimento disciplinare di sospensione cautelare irrogato dal collegio dei probiviri”; la causa De Falco sull’espulsione dal partito è ancora pendente nel merito e fissata per le conclusioni dopo l’avvenuto rigetto delle istanze istruttorie del M5s, mentre pendono i termini per la riassunzione davanti alla Commissione contenziosa del Senato per l’impugnazione dell’espulsione dal Gruppo parlamentare. La causa sul simbolo, promossa dal Curatore speciale e non dall’avvocato Borrè è attualmente pendente innanzi alla Corte d’appello di Genova. Le cause Nuti e Di Martiis pendono ancora in primo grado e la tutela cautelare sulla sospensione dell’efficacia delle modifiche statutarie non è stata concessa esclusivamente esclusivamente per ritenuta insussitenza del periculum in mora. Anche la causa per l’impugnazione delle modifiche statutarie pende in appello. Sembra pertanto alquanto prematuro ed eccessivamente ottimistica la diagnosi di Rousseau, che dimentica l’annullamento delle espulsioni degli attivisti romani, di quelli di Napoli, nonché l’esito del cautelare del caso Cassimatis e quelli del cautelare che per ben due volte ha sospeso le regionarie siciliane, così come le sanzioni irrogate dal Garante della privacy. Faccio inoltre rilevare che a seguito dell’esposto si è ottenuto il primo risultato di veder finalmente pubblicati, nell’arco di 24 ore, i rendiconti del Comitato Italia 5 Stelle 2017 e il relativo statuto».
L’ESPOSTO DI LORENZO BORRÈ
Dopo che qualche mese fa era esploso il caso Rousseau con la notizia del trasferimento di fondo-cassa da 120mila euro dal Comitato Eventi Nazionali di “Italia 5 Stelle” (la tre giorni di festa del Movimento 5 Stelle) alla Associazione Rousseau – la piattaforma che gestisce l’attività politica del M5s – ora il caso sbarca in Procura: l’esposto indirizzato al Tribunale di Milano dall’avvocato Lorenzo Borrè, legale rappresentante di diversi ex M5s espulsi, chiede di valutare l’intero operato del Comitato Italia 5 Stelle del 2017 in relazione alle «informazioni fornite al pubblico in occasione della raccolta delle sottoscrizioni per l’evento Italia a 5 Stelle di Rimini e al trasferimento dell’avanzo di cassa della kermesse in favore dell’Associazione che oggi gestisce la piattaforma web del Movimento 5 Stelle», riporta la nota dell’avvocato.
Lo scorso 6 dicembre l’Adnkronos rivelò in esclusiva che nel bilancio 2018 di Rousseau si parlava sì di un versamento da quasi 120mila euro a favore dell’Associazione ma sotto forma di «contribuzioni da associazioni, partiti e movimenti politici». Quegli introiti però, attacca l’esposto di Borrè, «riguardano la devoluzione del residuo fondo del Comitato eventi nazionali creato nel 2017. Quel Comitato fu creato da Casaleggio, Massimo Bugani e David Borrelli, i quali erano anche soci di Rousseau, ovvero l’Associazione che poi avrebbe beneficiato di quel versamento da 120mila euro». Dopo l’esposto prodotto dall’avvocato anche lui a sua volta ex attivista M5s, è giunta la replica netta e molto dura dell’Associazione Rousseau tramite nota pubblica in cui vengono elencati tutti i precedenti esposti degli ex grillini che «non hanno mai avuto successo in questi attacchi».
ROUSSEAU – EX M5S, DISPUTA A COLPI DI ESPOSTI
La sfida a colpi di esposti parte da lontano dunque, quando Borrè e gli altri lamentano che agli attivisti non era stato spiegato che le proprie donazioni per la festa nazionale venivano in realtà “girate” a Rousseau, mentre l’Associazione fondata da Casaleggio replica che era tutto chiaro ed evidente con trasparenza. «Come prevedeva lo Statuto, l’avanzo è andato all’Associazione Rousseau. Tutti i donatori sapevano dunque quale sarebbe stata la finalità dei soldi donati e dove sarebbero finite le eccedenze, dato che da quando esiste Rousseau è prassi farlo per ogni comitato del Movimento 5 Stelle» riporta una nota ufficiale del 7 dicembre scorso dall’ente no-profit. Borrè però nell’esposto oggi giunto in Procura obietta «i donatori come facevano a saperlo, se l’atto costitutivo del Comitato non è mai stato pubblicato sul sito movimento5stelle.it né prima né dopo l’evento, così come non vi è traccia, tuttora, del rendiconto ufficiale della manifestazione?». Non solo, come verificabile a questo link – conclude l’avvocato ex M5s – nel comunicato di invito alle donazioni «non veniva affatto menzionata l’eventualità che i fondi residui potessero essere versati a Rousseau. Anzi nello screenshot si legge: ‘Rendicontiamo ogni spesa e se dovessimo chiudere anche questo evento in attivo, utilizzeremo l’eventuale residuo per finanziare nuove iniziative”».
LA REPLICA DELL’ASSOCIAZIONE ROUSSEAU
La replica di Rousseau arriva però immediata e molto netta: «tutti i procedimenti da lui introdotti per conto del Senatore De Falco sono stati rigettati: in particolare hanno avuto esito negativo il cautelare contro l’associazione (8.4.2019) il relativo reclamo (3.9.2019), il cautelare contro il Gruppo parlamentare M5S (21.5.2019) e il Regolamento preventivo di giurisdizione in Cassazione (6.3.2020). Non ha avuto migliore sorte la causa di Bellocchio, Caracciolo, Leone, Marini e Pastore, persa sia nella fase cautelare (12.6.2017) che nel merito (28.4.2020), con condanna alle spese di lite. Anche la causa intentata a Genova nei confronti di Beppe Grillo, per togliergli il simbolo, è stata persa (21.11.19)», scrive l’Associazione citando tutti i risultati “negativi” raccolti finora da Borrè. Aggiungendo anche la causa per conto della Grancio, qui «l’avv. Borrè ha perso sia il cautelare (22.12.2017) che il giudizio di merito (31.1.2020). Ancora, relativamente alla causa introdotta per conto di Nuti, ha perso il cautelare (19.1.2018). Infine, anche per quanto riguarda la causa da lui seguita per conto di De Martiis ha perso il cautelare (25.1.2018)».
Rousseau accusa il legale di voler difendere gli ex esponenti del Movimento 5 Stelle che per varie ragioni «hanno abbandonato o sono stati allontanati dal MoVimento 5 Stelle per violazioni delle regole che il MoVimento si è dato». Poi arriva la spiegazione in merito al caso sollevato questa volta dall’esposto, ovvero i 120mila euro di Italia 5 Stelle e ribadisce come «L’Associazione Rousseau si è infatti occupata di organizzare e promuovere gli eventi del primo semestre del 2018 per conto del MoVimento 5 Stelle. In quei mesi infatti sono stati organizzati iniziative, attività e eventi nazionali finalizzati alle elezioni nazionali che hanno definito e promosso i deputati e i senatori che oggi siedono in Parlamento dopo il grande successo dovuto anche alle attività messe in campo in quel periodo e di cui l’associazione si è fatta carico. E’ di tutta evidenza pertanto la legittima destinazione di eventuali fondi residui ad associazioni con medesime finalità, tra l’altro l’Associazione Rousseau era identificata anche nello stesso Statuto all’atto della costituzione». In ultima analisi, scrive Rousseau, «Vedere Rousseau come soggetto a fianco del MoVimento, oggettivamente tale, e in altri casi come soggetto con finalità diverse, per invocare presunte illegittime destinazioni di risorse che la legge invece consente ed addirittura impone, costituisce un deliberato errore di parallasse logica. Ci dispiace di queste continue strumentalizzazioni che sembrano essere mediatiche più che giudiziarie».