La Russia in vista di un incontro tra Putin e Donald Trump inizia a definire le condizioni per un accordo di pace con l’Ucraina. Un punto fondamentale per avviare un negoziato potrebbe essere la rinuncia all’adesione alla Nato da parte di Kiev, elemento chiave definito dal Cremlino come una delle cause primarie del conflitto. In una intervista al canale nazionale Russia 24, Alexandr Grushkó, viceministro degli esteri ha infatti sottolineato quali potrebbero essere le garanzie richieste per terminare la guerra, chiedendo proprio un cambio netto di politica da parte dell’Alleanza Atlantica, come presupposto per l’accettazione del dialogo.
L’intenzione manifestata più volte dai ministri dei paesi membri Nato a partire dal vertice di Bucarest, in particolare sul prossimo ingresso di Ucraina e Georgia, è stata definita “una decisione catastrofica“, che non solo ha portato a conseguenze tragiche per la sicurezza europea, ma ha anche creato un grande ostacolo ad una possibile soluzione per il raggiungimento della stabilità nella zona del conflitto e quindi rende impossibile una fine delle operazioni militari in corso.
Russia, il viceministro Gushko: “Nato escluda ipotesi di adesione Ucraina, è condizione fondamentale per accordo di pace”
Il viceministro degli esteri russo Grushko, parlando alla tv di Stato russa in merito ad un possibile accordo di pace con l’Ucraina ha ribadito che tra le condizioni fondamentali per l’accettazione di un dialogo c’è principalmente quella dell’abbandono dell’idea di entrare nella Nato, una ipotesi che deve essere accolta sia da parte di Kiev che da parte dei vertici dell’Alleanza nonostante le intenzioni già mostrate durante gli incontri tra ministri dei paesi membri. Nella stessa occasione il politico ha anche affermato che la volontà di adesione rappresenta una delle cause del conflitto e che ha portato ad una profonda rottura della cooperazione tra la Russia e l’organizzazione militare del trattato atlantico.
Come riportato dall’agenzia di notizie Interfax, la dichiarazione di Grushko ha sottolineato come la riduzione del dialogo politico con la Nato sia iniziata proprio a partire dall’annuncio dell’offerta di ingresso a Zelensky, accolta da Putin come una “ambiguità inaccettabile” e per questo ha aggiunto: “Non solo cercheremo forti garanzie giuridiche internazionali che escludano in qualsiasi forma l’adesione dell’Ucraina alla NATO, ma insisteremo anche affinché questa diventi anche la politica dell’alleanza stessa“.