Proseguono i tentativi di mediazione tra Russia e Ucraina: Mosca invita Kiev ad un nuovo incontro il prossimo 2 giugno ad Istanbul

Sembra che qualcosa potrebbe presto smuoversi nell’ormai eterna diatriba – sfociata nelle armi ormai più di tre anni fa, com’è ben noto a tutti – tra Russia e Ucraina, con la prima che sembra aver proposto un incontro per la pace il prossimo 2 giugno a Istanbul, sotto l’egida della presidenza turca (storicamente vicinissima a Putin) di Recep Tayyip Erdogan: un passo potenzialmente importante, perché si tratterebbe dei primi veri e propri colloqui diretti dopo mesi di botta e risposta attraverso i mediatori dei reciproci Paesi; mentre, per ora, è bene dire che la proposta della Russia non sembra ancora trovare alcuna conferma ufficiale da parte dell’Ucraina, con il piano ipotizzato dell’incontro in Vaticano che sembra essere finito sul fondo di un cassetto.



Partendo proprio dall’ultima novità, ad anticipare i possibili colloqui di pace in Turchia è stato il ministro degli Esteri della Russia Sergei Lavrov, che ha fatto sapere di aver inviato il memorandum del Cremlino contenente “la nostra posizione” sul conflitto in corso e tutte le richieste utili a risolvere “le cause profonde della crisi” ai mediatori turchi, fissando la data dell’incontro al prossimo 2 giugno: dal canto suo, l’Ucraina ha fatto sapere di essere sempre disponibile a nuovi incontri, chiedendo però ai russi di inviare in anticipo il memorandum per permettere loro di “esaminarlo” ed arrivare all’incontro con le idee chiare.



Gli ostacoli alla pace tra Russia e Ucraina: Donald Trump pronto a valutare misure “diverse” nei confronti del Cremlino

Punto – quest’ultimo sollevato dall’Ucraina sul memorandum – che potrebbe essere la scusa per far tracollare un’altra proposta di colloqui, dato che, se dal lato ucraino si tratta di un requisito fondamentale, da quello russo si tratterebbe – ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – di una proposta “non costruttiva” ai fini del colloquio; mentre, dal canto suo, il turco Erdogan ha esortato le parti a “non chiudere la porta” a queste possibili trattative che potrebbero portare a “una pace duratura” attraverso il “compromesso” che tutti stiamo aspettando.



Sul tema, infine, è intervenuto anche il presidente statunitense Donald Trump, recentemente reduce da alcuni commenti piuttosto duri nei confronti della Russia e – soprattutto – di Putin, sostenendo che potremmo essere “vicini a un accordo”: entro un paio di settimane, ha precisato il tycoon, “vi farò sapere (…) se Putin ci sta prendendo in giro o meno”, sottolineando che, nel primo caso, arriverà anche a valutare risposte “diverse” nei confronti del Cremlino.