Nel 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia potrebbero esserci anche limiti al transito dei diplomatici: l'idea allo studio dell'UE

Con le discussioni sul 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che procedono serrate tra i banchi di Bruxelles, è stata avanzata l’ipotesi – per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina, ma anche con un unicum rispetto ai precedenti casi simili – di sanzionare anche i diplomatici di Mosca che potrebbero trovarsi a transitare in uno o più dei paesi che fanno parte del blocco europeo: una misura che – per ora – è solamente ipotizzata e sulla quale non abbiamo certezza dell’effettiva volontà europea di applicarla.



Facendo prima di tutto un passo indietro, è utile ricordare seppur questa sia la prima volta che si discute attivamente di sanzioni contro i diplomatici della Russia, non è la prima volta che vengono proposte: già poco dopo l’invasione dell’Ucraina, infatti, la Repubblica Ceca decise di espellere dal suo territorio tutte le figure diplomatiche russe, chiedendo agli altri paesi di fare lo stesso.



Seppur alcuni espulsero i diplomatici della Russia, la maggioranza del blocco europeo mantenne una certa distanza dal tema preferendo – anche se oggi ormai si tratta di una circostanza ampiamente superata – l’ipotesi di mantenere vaghi rapporti diplomatici con il Cremlino; mentre il Servizio europeo per l’azione esterna effettivamente ipotizzò misure generalizzate di questo tipo, ma le archiviò rapidamente data l’assenza di consenso.

L’EU verso le prime sanzioni contro i diplomatici della Russia: il transito sui paesi del blocco potrebbe essere limitato

A ben guardare, quando il mese scorso sono iniziate a trapelare le prime informazioni sul 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia non sembrava esserci nulla relativo ai diplomatici, ma le ultime notizie – lanciate da Euronews che avrebbe visionato il plico di proposte – sembrano andare in direzione opposta: per ora l’ipotesi sembra essere solo quella di limiti formali senza reali obblighi per i paesi membri, ma potrebbe trattarsi di un primo passo vero qualcosa di più ampio.



Presidente Commissione UE Von der Leyen in Parlamento Europeao (ANSA-EPA 2025)

Nell’idea del Servizio europeo per l’azione esterna, la sanzione contro i diplomatici della Russia potrebbe richiedere l’obbligo di informare qualsiasi paese membro dell’UE dell’intenzione di transitare sul loro suolo nazionale nel corso di una visita diplomatica in un altro paese: l’avviso dovrebbe essere comunicato con almeno 24 ore di anticipo e il paese che lo riceverà potrà liberamente decidere di approvare o rifiutare il transito.

Di fatto, si tratterebbe di una misura piuttosto “soft” per evitare di infrangere la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, dando la possibilità al diplomatico in questione di intraprendere comunque il suo viaggio (insomma, senza limiti diretti rispetto al paese di destinazione o di arrivo) trovando una strada alternativa che eviti il paese che rifiuta la richiesta; mentre è facile ipotizzare che una misura del genere farà scattare – se approvata – una qualche rappresaglia da parte della Russia.