Lutto nel mondo dei motori e dell’automobilismo: è morta Sabine Schmitz. La pilota tedesca aveva appena 51 anni ma stava lottando da tempo contro un cancro che se l’è purtroppo portata via. In un mondo dominato dagli uomini, la bionda Sabine Schmitz si era fatta valere divenendo la prima donna a vincere la ’24 Ore del Nurburgring’, nota gara sul leggendario circuito nella foresta nera, vincendo anche il titolo VLN. Vista la sua bravura e la sua fama, Sabine Schmitz si era conquistata un posto anche nello storico programma televisivo della BBC, Top Gear, dove apparve per la prima volta nel 2002 fino a diventare un membro fisso del cast dopo l’uscita di scena di Jeremy Clarkson.
A confermare la notizia è stato lo stesso circuito del Nurburgring, attraverso una breve nota in cui ha fatto sapere: “Il Nurburgring ha perso il suo pilota femminile più famoso. Sabine Schmitz è morta troppo presto dopo una lunga malattia. Ci mancherà lei e la sua natura allegra”. Sabine era legata in maniera indelebile all’inferno verde, visto che la stessa ha vissuto a lungo in un albergo posizionato proprio all’interno del Nordschleife.
SABINE SCHMITZ, MORTA DI CANCRO: “IL TUMORE MI PERSEGUITA”
Era anche imprenditrice e sommelier ma la passione per i motori è quella che Sabine Schmitz ha coltivato con più attenzione e interesse. Come detto sopra, Sabine è stata la prima donna a vincere la 24 Ore del Nurburgring del 1996, trionfando anche nel ’97, mentre il titolo VLN è arrivato nel 1998. Nel corso della sua carriera ha pilotato anche i Ring Taxi, auto performanti, di solito Bmw o Mercedes, che permettono di far effettuare un giro del circuito, e in occasione di un’intervista svelò di aver effettuato più di 30mila giri in totale sul circuito. Nel 2017 scoprì purtroppo di avere un raro tumore che obbligò la pilota a sottoporsi a diversi interventi chirurgici e a cicli di chemioterapia. “Il cancro mi perseguita – aveva detto nel 2020 – non appena è andato via, è tornato. Ora sto cercando di trovare una soluzione. Ma è difficile. Ora devo tirare fuori tutte le mie forze e fermarmi per avere la forza necessaria ad affrontare le prossime terapie. Nella speranza che qualcosa funzioni”. Purtroppo non ha funzionato.