L’inserimento della dipendenza sessuale compulsiva nella lista dei disordini mentali potrebbe avere una grande importanza per chi soffre di questo problema nonostante siano molti gli esperti che si oppongono. Come riportato da Today.it l’esperta del Royal College of Psychiatrists avrebbe sottolineato: “Questo è un passo in avanti per i pazienti dal momento che consente a loro di riconoscere che hanno un problema. Li toglie dall’ombra e gli permette di chiedere aiuto”. Inoltre è stato sottolineato come ”solo” il 2-4% della popolazione soffra di dipendenza sessuale. Per questo dare una definizione tecnica alla patologia permetterebbe di intervenire in maniera più diretta. Ovviamente sono ancora da valutare con attenzione i parametri che porteranno appunto all’intervento di uno specialista. L’obiettivo ovviamente è quello di agevolare chi colpito da questa dipendenza cerchi di uscirne con l’aiuto di un personale adatto a questo. (agg. di Matteo Fantozzi)
CRITICA DELL’ASSOCIAZIONE EDUCATORI SESSUALI USA
Non tutti sono convinti dell’inserimento della dipendenza sessuale compulsiva nella lista dei disturbi psichici. L’American Association of Sexuality Educators, Conunselors and Therapists che sottolinea: “Non troviamo una sufficiente evidenza empirica che supporti la classificazione della dipendenza da sesso come disordine mentale“. Ci troviamo di fronte a polemiche continue con diversi punti di vista che riescono a farci capire come non sia univoca la via presa e come potrebbero esserci successivamente degli scossoni. Di certo però potrebbe anche rappresentare la svolta verso una possibilità di superare una situazione che ha più volte portato situazioni complicate e non facili da accettare. Questo perché comunque avere una dipendenza in qualsiasi campo non può mai essere considerata una cosa positiva. Sicuramente saranno poi i pazienti a dare la loro risposta se arriveranno delle cure in grado di migliorare la situazione. (agg. di Matteo Fantozzi)
SEI MESI PER ESSERE DIAGNOSTICATO
L’inserimento del disturbo sessuale compulsivo come problema mentale ha fatto storcere il naso a molti, ma l’Oms ha precisato alcune cose con precisa chiarezza. Si sottolineano i sintomi: “Possono includere il fatto che le attività sessuali diventino addirittura centrali nella vita delle persone al punto da far trascurare la propria salute, la cura personale e gli altri interessi oltre attività e responsabilità. Questo porta a numerosi insuccessi negli sforzi di ridurre i comportamenti. C’è il continuo rischio, inoltre, al comportamento sessuale nonostante conseguenze avverse o un azzeramento della soddisfazione da questo“. Viene inoltre precisato come questo disturbo deve durare più di sei mesi per essere diagnosticato. La mancanza di prove scientifiche però al momento blocca molti specialisti.
L’OMS LO RICONOSCE COME UN DISTURBO PSICHICO
L’Oms per la prima volta ha riconosciuto il “disturbo sessuale compulsivo” come un problema mentale. La novità arriva all’interno dell’ultimo aggiornamento dell’International Classification of Diseases (ICD-11) che ha deciso appunto di inserirlo appunto nella lista dei disordini mentali. Diversi esperti però si sono rivelati scettici in merito proprio a questa situazione, sottolineando come non ci siano ancora evidenze scientifiche per supportare questa decisione. L’elenco entrerà in vigore ufficialmente nel 2022 dopo che sarà accettato dall’assemblea dell’Oms. In questo si specifica come il disordine compulsivo sessuale è caratterizzato da uno schema di fallimenti nel riuscire a controllare impulsi sessuali intensi e ripetitivi che solo successivamente sfociano in comportamenti sessuali ripetuti”.