A distanza di qualche mese arriva la condanna a carico di una attivista no vax che dovrà ora pagare 400 euro di multa per procurato allarme. Un errore ammesso anche via social ma che è servito a poco di fronte alla sentenza a suo carico. A commentare la vicenda con un post pubblicato su Facebook è stato anche Roberto Burioni, professore ordinario di Microbiologia e Virologia al San Raffaele di Milano, il quale ha scritto: “Libertà di parola non significa potere gridare “c’è una bomba” in uno stadio affollato. Finalmente un giudice l’ha spiegato ai cavernicoli che diffondendo pericolose bugie ci mettono in pericolo con la loro ignoranza e il loro egoismo”. Una posizione netta, quella adottata da Burioni nei confronti della sentenza emessa dal gip di Modena contro la donna, membro dei comitati contrari alla vaccinazione ed accusata di aver diffuso errate informazioni sui vaccini con danni per oltre 21 mila bambini. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SUI SOCIAL: “LE BUFALE NON SONO PIÙ GRATIS”
Un’attivista no vax è stata condannata per procurato allarme e quindi dovrà pagare una multa di 400 euro. I fatti risalgono allo scorso febbraio, ma arriva ora la sentenza che condanna la donna per aver diffuso informazioni errate sui vaccini. La sentenza è impugnabile, ma sul web c’è già chi la definisce «un punto fermo» e parla di una bella svolta perché ora «le bufale non sono più gratis». A nulla è valso il messaggio social con cui la stessa attivista aveva ammesso il proprio errore: «Preso atto dell’errore e segnalato pubblicamente, siamo ricorsi subito al riparo; in giornata o comunque a breve, i cartelloni saranno corretti e un nuovo comunicato stampa sarà inviato. Lo stiamo facendo con la maggiore tempestività e pubblicità che ci sia possibile, sapendo bene di non essere esenti da possibilità di errore, ma con la certezza più assoluta di essere esenti da mistificazione e propaganda». Per il professor Vittorio Manes, che aveva presentato l’esposto per conto dell’Ausl di Modena, «questa sentenza rappresenta un’affermazione importante, perché un’autorità giudiziaria ha riconosciuto che la critica non legittima la falsificazione di dati di realtà specie quando questo genera allarme nei cittadini, condizionando in modo distorto la consapevolezza collettiva su problemi delicati come quelli delle vaccinazioni e della loro utilità per la salute pubblica». (agg. di Silvana Palazzo)
LA DENUNCIA DELL’AUSL DI MODENA
Prima condanna in Italia ad un attivista no vax per fake news. La sentenza ha colpito una donna, Magda Piacentini, condannata ad una sanzione di 400 euro per aver diffuso informazioni errate sui vaccini con dei manifesti. Stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, tutto è partito da una querela dell’azienda sanitaria locale Ausl Modena. Il comitato aveva fatto ammenda, riconoscendo l’errore, ma l’Ausl aveva insistito per perseguire l’informazione falsa diffusa. L’indagine firmata dal procuratore di Modena Lucia Musti e dalla pm Claudia Ferretti partì dopo la denuncia, per conto dell’Ausl Modena, del professor Vittorio Manes. «Si tratta di contenuti ampiamente dimostrati falsi e artefatti, la cui diffusione rappresenta un pericolo per la salute delle nostre comunità», aveva dichiarato l’azienda sanitaria. Nonostante la rettifica degli attivisti no vax su Facebook, è arrivato il decreto di condanna: l’errore era irreparabile. (agg. di Silvana Palazzo)
NO VAX, PRIMA CONDANNA PER FAKE NEWS
Da Modena arriva il primo caso di condanna contro i no vax. Si parla di procurato allarme con numero sbagliato di bambini danneggiati subito dopo le vaccinazioni. In alcuni cartelloni esposti dall’attivista no vax Magda Piacentini erano riportate notizie false legate proprio ai vaccini. Ora la donna dovrà pagare 400mila euro di multa per un procurato allarme. Si parla di manifesti di sei metri per tre che sono comparsi a febbraio scorso. Su questi era scritto: “Non speculate sui bambini, vogliamo la verità sui vaccini. 21658 danneggiati nel triennio 2014/16 secondo i dati riportati da Aifa”. Le cifre pompate hanno creato infatti allarmismo in maniera immotivata e sicuramente l’atteggiamento sarà ora utilizzato per far capire come la strada giusta sia quella verso i vaccini che permettono di sconfiggere in maniera efficiente diverse pericolose malattie.
GONFIARONO NUMERO BAMBINI DANNEGGIATI DAI VACCINI
L’associazione “Riprendiamoci il pianeta – Movimento di resistenza umana” e quella “Genitori del No Emilia Romagna” hanno attribuito in maniera impropria dei dati raccolti dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Il numero riportato era quello legato alle segnalazioni sospette e non ai casi effettivamente registrati di bambini che avevano subito dei danni evidenti legati ai vaccini. La condanna potrà essere ora impugnata, ma rappresenta un primo punto fermo in una questione che scuote l’Italia ormai da molto tempo tra chi si è sempre opposto in maniera ferma ai vaccini e chi invece li ha appoggiati per far capire la sua importanza. Di certo in questo duello non ci fa una bella figura proprio chi invece ha provato a mostrare come si sponsorizzi l’idea di non fare i vaccini tramite dei numeri che devono per forza di cose essere considerati falsi e fuorvianti.