L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha gettato acqua sul fuoco dopo l’allarme sui prodotti con alto contenuto di sali e grassi, come il prosciutto o il Parmigiano, che potevano essere equiparati per la loro dannosità al fumo. Niente bollino nero stile sigarette, ma sicuramente queste affermazioni sono destinate a far discutere chi ha sempre lavorato nell’eccellenza del Made in Italy per esportare un prodotto dalle grandi qualità, e ora si trova additato come un produttore di sigarette, magari con lo spauracchio di qualche causa milionaria all’orizzonte. Ora la polemica sembra chiusa, ma la lotta dell’Oms a malattie causate dall’eccesso di alimenti grassi e ricchi di sale, patologie come quelle cardiovascolari, insieme al diabete, ipertensione, e cancro, è sempre serrata visto l’allarme che questi disturbi provocano in tutto il mondo. E il rischio di una “supertassa” imposta su questo tipo di alimenti, per scoraggiarne il consumo, è sventato solo a breve termine. (agg. di Fabio Belli)
RISCHIO AUMENTO DEI PREZZI
Le etichette in stile sigarette non ci saranno, eppure sui prezzi qualche spiacevole novità potrebbe arrivare nei prossimi mesi: per ora si parla solo di ipotesi e nulla viene confermato da decisioni finali da parte dell’Oms, ma le parole direttore del dipartimento di nutrizione Oms – Francesco Branca – non lasciano tranquilli produttori e consumatori. «Anche le politiche dei prezzi possono essere utili. In particolare, se prodotti non-sani sono disponibili a prezzi bassi è più alta la probabilità che il loro consumo aumenti». Le notizie sui bollini dunque per ora vengono accantonati, anche perché profondamente scorrette rispetto al contenuto stesso dei prodotti made in Italy, genuini e riconosciuti da controlli continui durante l’anno, ma è sui prezzi che si teme un’altra battaglia europea contro alcuni prodotti considerati “a rischio” per la salute pubblica. Addirittura Coldiretti Emilia Romagna rilancia sul rischio che sottende la lotta dell’Onu contro grasso e sale: «il rischio è che venga messo in discussione non solo un importante costume alimentare, ma anche un sistema produttivo di qualità che genera in Emilia-Romagna un volume d’affari di 14,8 miliardi di euro con 70 mila occupati». (agg. di Niccolò Magnani)
DIETROFRONT OMS-ONU: “NIENTE ETICHETTE CHOC”
La guerra che ONU e OMS vorrebbero intraprendere contro alcuni prodotti del Made in Italy, segnatamente il Parmigiano e il prosciutto per via dei grassi e dei sali in questi contenuti e ritenuti “dannosi”, ha provocato come era prevedibile una levata di scudi da parte dei principali esponenti della filiera agroalimentare nostrana, nonché di alcune personalità politiche tra cui quelle della Lega, quali il neo Ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centnaio, da tempo in rotta di collisione con le politiche europee che penalizzano le produzioni italiche a scapito dell’immissione sul mercato di prodotti esteri. Ebbene, da fonti diplomatiche interne al Palazzo di Vetro con sede a New York è arrivato un parziale dietrofront dopo l’indiscrezione secondo cui vi sarebbe stata il prossimo 27 settembre una risoluzione o proprio un voto in merito all’applicazione di determinate etichette su alcuni prodotti nostrani: dunque nessuna moratoria da parte dell’ONU per limitare l’uso del Parmigiano e altri simboli del Made in Italy, ritenuti dannosi per la salute per via del contenuto di grassi e sali. Insomma, per adesso le eccellenze dell’agroalimentare italiano sono salve e la riunione di settembre sul tema delle malattie trasmissibili si chiuderà, sempre secondo le suddette fonti, solamente con “una dichiarazione politica conclusiva”. (Agg. di R. G. Flore)
COPAGRI, “DANNO D’IMMAGINE AL MADE IN ITALY”
La guerra di Oms e Onu nei confronti di grassi e sale coinvolge in particolare l’Italia, con l’agroalimentare nostrano a rischio. Sulla vicenda, come riportato dai colleghi di Repubblica, è giunto il commento del presidente di Copagri (Unione coltivatori italiani) Franco Verrascina: “Una risoluzione di questo tipo, sebbene non comporti l’obbligo di ricevimento da parte degli Stati Membri, causerebbe un considerevole danno d’immagine all’agroalimentare nazionale; basti pensare, infatti, che a essere colpiti potrebbero essere il vino, l’olio d’oliva, il parmigiano reggiano e il prosciutto di parma, prodotti simbolo del made in Italy, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo”. Ricordiamo che anche se l’Onu approvasse una risoluzione in questa direzione, non è detto che verrebbe adottata in Italia: non esiste infatti obbligo di recipimento dai governi nazionali. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL CHIARIMENTO DELL’OMS
Filiere sul piede di guerra: sarà battaglia a Onu e Oms per la possibile introduzione di tasse e etichette choc su prodotti Made in Italy. A rischio le eccellenze italiane, dal Parmigiano al prosciutto, bollati come “dannosi” ed equiparati al fumo per i rischi per la salute per grassi e sale contenuti. Il ministro Gian Marco Centinaio ha parlato di “pura follia”, ma l’Oms pochi minuti fa ha tenuto a frenare gli allarmismi. Come evidenziato dai colleghi di Sky Tg 24, il direttore del dipartimento di nutrizione dell’Oms Francesco Branca ha affermato: “Le notizie di bollini neri su tale o tale alimento non sono corrette. “L’Oms non criminalizza determinati cibi ma raccomanda politiche che promuovano un consumo parsimonioso degli alimenti che hanno alti contenuti di sodio, zuccheri o grassi saturi”. Branca ha poi concluso dicendo che l’Organizzazione mondiale della sanità “raccomanda ai governi politiche per un’adeguata informazione, nelle scuole ad esempio, ma anche direttamente presso il consumatore con un’etichettatura dei prodotti in grado di fornire chiare informazioni sul loro contenuto”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ONU E OMS, GUERRA A AGROALIMENTARE ITALIANO
Onu e Oms, guerra a agroalimentare italiano: tasse ed etichette choc. Come evidenziato dai colleghi di Quotidiano.net, l’Organizzazione mondiale della sanità sta valutando la tassazione dell’olio d’oliva, del Parmigiano Reggiano, del Grana, del prosciutto e del vino. Ma non solo: ad accompagnare i prodotti potrebbero esserci delle etichette shock per evidenziare i rischi corsi per la salute. Come accade per i pacchetti di sigarette dunque, con l’eccellenza del Made in Italy equiparata come danni al fumo. Una risoluzione, quella dell’agenzia delle Nazioni Unite, che potrebbe comportare danni ingenti per l’export agroalimentare nostrano: proprio nel 2017 è stata raggiunta la cifra record di 41 miliardi di euro. Ma il Governo e l’intera filiera italiana è pronta a dare battaglia, con l’agenda del ministro Gian Marco Centinaio che ha come perno fondamentale proprio la valorizzazione e la promozione dei prodotti Made in Italy.
MINISTRO CENTINAIO: “PURA FOLLIA”
Gian Marco Centinaio, esponente di spicco della Lega, ha già evidenziato che il Governo è sul piede di guerra: “Follia pura: non posso credere che i nostri prodotti eccellenti vengano considerati come prodotti chimici, spesso venduti nei supermercati americani. Se davvero siamo sotto attacco, sono pronto a contrattaccare: non intendo fare alcun passo indietro”. Come evidenziato dai colleghi del Corriere della Sera, l’Assica (Associazione industriale delle carni e dei salumi”, ha affermato che “non esistono cibi buoni e cattivi quando viene incentivato un regime alimentare moderato e variegato, come del resto indica la stessa Dieta mediterranea”, mentre il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia su Twitter ha analizzato: “Parmigiano, Prosciutto, pizza e olio nuocciono gravemente alla salute, come una sigaretta. #OMS e #ONU dichiarano guerra al diabete e alle malattie cardiovascolari con attacco strumentale e inaccettabile”.