Uno studio dell’ospedale Molinette di Torino ci ha offerto una visione sicuramente più ampia per quanto riguarda il tumore al cervello. Sono state scoperte infatti diverse cose importanti per quanto riguarda le metastasi che sorprendentemente si sviluppano anche in situazioni parallele a quelle viste fino ad oggi. Sicuramente la più grande scoperta è che le metastasi cerebrali rappresentino sempre più frequentemente una complicazione dei tumori solidi come quelli del polmone e della mammella. Al momento la terapia farmacologica, al di là di radioterapia e chirurgia, viene considerata insoddisfacente. Proprio per questo risulta importante cercare di capire come potrebbero le recenti scoperte andare ad influenzare proprio le terapie che potrebbero andare a dare una svolta alle soluzioni per cercare di curare una patologia purtroppo così letale. Di certo saranno necessari nuovi studi e forse anche delle sperimentazioni. (agg. di Matteo Fantozzi)
SVOLTA RIVOLUZIONARIA PER LA TERAPIA FARMACOLOGICA
C’è un meccanismo molecolare che provoca la crescita delle metastasi provenienti da tumori della mammella e del polmone. Lo hanno scoperto i ricercatori della Neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino in collaborazione con quelli del Cnr (Cnio) di Madrid. Si tratta di uno studio rivoluzionario perché spinge la ricerca sulla strada per bloccare questo meccanismo. Attualmente chirurgia e radioterapia sono, nel caso di queste metastasi, restano per ora le due strade più battute. La terapia farmacologica resta quella meno soddisfacente e con risultati più circoscritti. Questo studio, dunque, può dare nuove speranze. La crescita delle cellule tumorali metastatiche nel cervello è favorita dalla presenza di un fattore molecolare, chiamato Stat3. Questo fattore agisce non tanto sulle cellule tumorali stesse, ma su cellule del cervello sano che erano state sempre considerate una sorta di barriera difensiva. Cosa succede ora? Bisogna verificare in studi clinici la possibilità di fermare il meccanismo scoperto e la via da percorrere sarà di tipo farmacologico, cioè la produzione di farmaci specifici per lo Stat3. (agg. di Silvana Palazzo)
TUTTE LE IPOTESI SULLE METASTASI AL CERVELLO
Sono tantissime le ipotesi fatte lungo gli anni per quanto riguarda i tumori al cervello, ma uno studio recente effettuato all’ospedale Molinette di Torino ha sicuramente chiarito alcune idee aprendo nuove strade. Il professore Riccardo Soffietti ha specificato: “Dai risultati dei nostri studi è evidenti come il fattore Stat3 sia espresso in quelle cellule che fino ad oggi venivano invece considerate come una specie di barriera per la sopravvivenza e l’espansione della popolazione tumorale. La nostra prossima mossa sarà capire come e con quale tipo di meccanismo la presenza della proteina sulle cellule sane accresca le metastasi cerebrali. Una delle ipotesi è che l’espressione di Stat 3 negli astrociti vad ad agire potendo inibire la risposta immunitaria“. Sono risposte davvero importante che permettono di lavorare per cercare di battere una malattia che fino a questo momento purtroppo ha avuto un tasso di mortalità davvero molto alto. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL RISCHIO PIÙ GRANDE
La neuro-oncologia ha fatto un grande passo in avanti con una scoperta legata alle metastasi al cervello. Uno studio eseguito all’ospedale Molinette di Torino ci ha sottolineato come esista un meccanismo molecolare che provoca le metastasi. In merito a questo ha parlato Riccardo Soffietti il direttore dell’Unità operativa di neuro-oncologia. Questi ha specificato: “Il tumore che va incontro a metastatizzazione può colonizzare qualsiasi altro organo del corpo. Da qualche anno però si sa che esistono sottopopolazioni di tumori primitivi che prediligono il cervello come organo bersaglio delle cellule di metastasi nel circolo sanguineo. Probabilmente infatti mettono in atto dei meccanismi che riescono a garantire il superamento di quella che è la barriera ematoencefalica attraverso alcune cellule che la vanno a formare”. Una situazione molto complessa da analizzare, ma che potrebbe grazie ad altri studi essere debellata sulla nascita. Questa almeno è la speranza per il futuro. (agg. di Matteo Fantozzi)
“ECCO COSA È STATO SCOPERTO”
Il direttore dell’Unità Operative di neuro-oncologia clinica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza e Università degli Studi di Torino, Riccardo Soffietti, ha parlato in merito alle recenti scoperte legate ai tumori al cervello. Questi ha sottolineato ad Ansa: “Il nostro studio è partito da un dato sperimentale davvero molto interessante, la presenza inaspettata della proteina Stat3, un fattore di trascrizione pro-oncogenico, non tanto sulla membrana delle cellule metastatiche, dove potevamo aspettarcelo quando piuttosto in quelle sane nei cosidetti astrociti reattivi che circondano quelle che sono metastasi cerebrali. Un’evidenza riscontrata è stata confermata anche nei topi, nei quali erano state trapiantate metastasi nel cervello e che adesso abbiamo dimostrato anche in alcuni pazienti”. Una ricerca che potrebbe anche cambiare la storia della medicina internazionale. (agg. di Matteo Fantozzi)
SORPRENDENTE STUDIO A TORINO
Incredibile scoperta scientifica effettuata dal reparto di neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino, e dai ricercatori del Cnr di Madrid. Come riportato dall’edizione online de La Repubblica, è venuto alla luce uno stretto e sorprendente collegamento fra il tumore del polmone e della mammella, e le metastasi nel cervello. La scoperta è stata pubblicata su Nature Medicine, rivista internazionale di assoluto prestigio, e potrebbe rappresentare un’importante svolta nel campo medico, visto che le metastasi al cervello sono quasi sempre mortali, e la terapia farmacologia è tutt’ora insoddisfacente. Il gruppo di ricerca, capitanato dallo stimato professor Riccardo Soffietti, ha individuato un meccanismo molecolare che fa crescere le metastasi nel cervello, e che in futuro potrà essere curato.
IL FATTORE MOLECOLARE STAT3
Nel dettaglio vi sarebbe il fattore molecolare STAT3, che non influisce sulla crescita delle cellule tumorali presenti nel cervello, bensì, danneggiando quelle sane, i cosiddetti astrociti reattivi. Per arrivare a questo incredibile risultato, il gruppo neuro-oncologico torinese composto da Riccardo Soffietti, Roberta Rudà, Federica Franchino e Alessia Pellerino, in collaborazione con l’anatomopatologo Luca Bertero, ha analizzato un centinaio di campioni di metastasi cerebrali, scoprendo come i pazienti che presentavano STAT3 sulle cellule sane del cervello, avevano una sopravvivenza più breve rispetto agli altri. Grazie a questi studi, si cercherà ora di capire come combattere questo fenomeno.