Sono due gli uomini che sono stati ricoverati a Milano nella giornata di oggi per il Virus West Nile. A renderlo noto è stato l’Ats Città Metropolitana di Milano che sottolinea come il primo caso porti a un uomo di sessantatré anni che è stato ricoverato al Policlinico in una situazione da non considerarsi grave. Leggermente più preoccupante invece è il caso di Inveruno dove sempre un uomo di ottanta anni è stato portato a Legnano dove è stato ricoverato. In entrambi i casi la diagnosi porta a un quadro clinico invasivo. Intervento immediato della Regione Lombardia con il suo presidente Attilio Fontana che ha chiesto ai maggiori Comuni di effettuare un’azione di contenimento delle zanzare. (agg. di Matteo Fantozzi)
CONTINUANO I PROBLEMI
L‘allarme legato alla Febbre del Nilo, Virus West Nile, non si cessa per il nostro paese. Un altro caso arriva dal Polesine dove una diciottenne ha riscontrato l’infezione. La causa di questi nuovi casi è l’incessante numero di rovesci temporaleschi a nordest del paese con quindi l’arrivo di ulteriori sciami di zanzare portatrici di questa patologia. Ricordiamo infatti che l’infezione può arrivare da un semplice “pizzico” e può portare a delle complicazioni anche molto serie, con diverse persone che purtroppo durante l’estate sono morte proprio per questo. Il tutto si è verificato nel Polesine una regione storica che ha subito lungo l’arco della storia del nostro paese diverse variazioni. La zona comunque è sempre la stessa, quella più colpita negli ultimi giorni e cioè la provincia di Rovigo.
ALLARME IN ITALIA
I tanti casi in Italia legati al virus West Nile hanno fatto scattare un vero e proprio allarme, con disinfestazioni su tutta la zona della Pianura Padana per provare a tamponare il fenomeno. Non parliamo solo di nord-est per quanto riguarda però il contagio, ma anche regioni come Lombardia e addirittura la Sardegna hanno evidenziato numerosi casi. Si parla addirittura di 255 persone colpite dalla Febbre del Nilo, con l’estate del 2018 che ha segnato dei numeri che non si vedevano da oltre sei anni. Il numero delle morti è salito drammaticamente a undici e sotto attacco sono finiti anche i Comuni, con alcuni che non sembrano aver eseguito alla perfezione le direttive con precisione ed efficienza.