Niente concorsi o Erasmus senza vaccini, un obbligo che sicuramente dovrà portare a vivere tutto con maggiore attenzione. Sono chiamate infatti in campo le forze dell’ordine e anche i vigili del fuoco, questo perché saranno loro a dover verificare al momento dei concorsi per eventuali assunzioni lo stato vaccinale dei candidati. Tra i criteri di esclusione sarà inserita l’assenza del vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia. Un modo per obbligare davvero i non vaccinati ad effettuarlo e così a mettere in salvo sia la loro salute che quella degli immunodepressi. Continua la lotta del Ministero della Salute contro i no-vax che purtroppo continuano a spingere con la loro propaganda non rendendosi conto di quanto i messaggi da loro mandati possano essere pericolosi per la salute. (agg. di Matteo Fantozzi)
2.5 milioni di persone a rischio
Senza vaccini niente concorsi pubblici né Erasmus. Questo è quanto prevede la nuova bozza del piano nazionale del ministero della Salute. L’obiettivo è quello di lavorare per eliminare completamente il morbillo e la rosolia. Si lavora per vaccinare quelli che sono nati tra il 1975 e 2000 e ancora non sono vaccinati. Si parla di circa 2.5 milioni di persone esposte a rischi e che possono creare problemi agli immunodepressi. Il piano approderà in Commissione vaccini del ministero alla salute l’11 marzo per poi passare il 14 alla Conferenza Stato Regioni per quella che sarà l’approvazione definitiva. Senza questa profilassi non sarà possibile entrare nelle forze dell’ordine o nei vigili del fuoco, ma addirittura gli studenti non potranno partecipare al progetto Erasmus che prevede la possibilità di andare a viaggiare in giro per l’Europa durante il periodo universitario.
Senza vaccini niente concorsi pubblici né Erasmus: i numeri
La notizia che senza vaccini non si potrà partecipare a concorsi pubblici e all’Erasmus ci porta a fare delle riflessioni e a capire la portata dell’importanza della stessa. Dal 2013 a oggi in Italia si è parlato di ben 13mila casi di morbillo di cui l’a metà hanno interessato ragazzi con un’età media di 27 anni. Le stime del Ministero della salute parlano di 2.5 milioni di cittadini tra i 19 e i 44 anni. Per quelli che sono nati invece dal 2001 ad oggi si parla di leggi approvate nel 2017 che li tutelano. Si parla di una possibilità di raggiungere e mantenere stabile il 95% del trivalente nella classe di età 24 mesi e il 90% ai sei anni.