Emergenza colera in Yemen, Oxfam fa scattare l’allarme: solo nel mese di marzo sono stati registrati 2500 contagi al giorno, molti di più dei 1000 contagi giornalieri di febbraio. Ma c’è di più, come evidenzia il Corriere della Sera: con questi ritmi sarà presto superato il picco del 2017, ovvero il più grave mai registrato al mondo. La guerra che imperversa nella zona non aiuta, anzi: 40000 le persone intrappolate in aree difficili da raggiungere, missione possibile solo con la creazione di canali umanitari. Oxfam, per voce del policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia Paolo Pezzati, ha spiegato: «Il nuovo picco di colera potrebbe peggiorare ancora, con l’imminente arrivo della stagione delle piogge, nuove inondazioni andrebbero a contaminare ulteriormente le poche fonti d’acqua disponibili, accelerando la diffusione della malattia. Al momento stiamo assistendo ad un numero di nuovi casi di colera e relativi decessi, 10 volte superiore a quello registrato nello stesso periodo del 2018».
EMERGENZA COLERA IN YEMEN, ALLARME OXFAM
Prosegue Pezzati, come riporta il Corriere della Sera: «In oltre quattro anni di guerra il popolo yemenita ha già subito la più grave epidemia di colera di sempre e il crollo dell’economia del Paese. Permettere a questa malattia di diffondersi di nuovo, causando altre vittime innocenti ed evitabili, sarebbe una nuova, vergognosa macchia sulla nostra coscienza. La comunità internazionale deve intervenire al più presto per garantire che gli aiuti umanitari e le organizzazioni sul campo, come Oxfam, possano raggiungere tutte le persone che hanno bisogno di cure e lavorare per prevenire il contagio tra le comunità più vulnerabili». Una situazione molto delicata, è necessario intervenire subito: «Acqua pulita e servizi igienici adeguati sono essenziali per prevenire il colera, ma al momento 17,8 milioni di persone, secondo le stime delle Nazioni Unite, non hanno accesso ad acqua sicura, perché i sistemi idrici e fognari sono distrutti o danneggiati. A questo si aggiunge che, con solo poco più della metà delle strutture sanitarie e degli ospedali in funzione, in tantissimi non hanno accesso alle cure o non possono permettersi il costo del trattamento. In un Paese dove i servizi pubblici non esistono quasi più, il lavoro delle organizzazioni per portare acqua potabile, cibo e assistenza medica alla popolazione, è oggi più cruciale che mai. I ritardi imposti alla distribuzione degli aiuti stanno mettendo a rischio la vita di un milione di yemeniti, già stremati da oltre quattro anni di guerra».