Presentarsi ad uno Slam con il numero 147 del ranking Atp e volare al terzo turno? Fatto, da Salvatore Caruso: il ventiseienne di Avola entra nella storia del tennis italiano con la vittoria netta su Gilles Simon (6-1 6-2 6-4) ottenuta al Roland Garros 2019 e si regala, sabato 1 giugno, una sfida contro il numero 1 e vincitore di 15 Slam Novak Djokovic. Già di suo una grande emozione, ma adesso che ci è arrivato Caruso non ha alcuna intenzione di fermarsi. Qualcuno avrà già individuato un punto di contatto con il passato recente, e una storia nella storia: l’anno scorso Marco Cecchinato, lui pure siciliano – ma di Palermo – era arrivato agli Open di Francia senza successi nei main draw negli Slam, e aveva aperto una striscia memorabile conclusa con la semifinale. Nel turno precedente, il Ceck aveva fatto fuori proprio Djokovic: gli appassionati di tennis sognano, ma ci sono almeno due differenze sostanziali. La prima: Cecchinato aveva classifica decisamente migliore (era numero 72) e nei Major aveva comunque un po’ di esperienza pregressa (mentre Caruso aveva solo quella agli Australian Open 2018, battuto subito da Malek Jaziri), e soprattutto due mesi prima aveva vinto il primo titolo Atp a Budapest, dunque si presentava a Parigi come possibile outsider da tenere d’occhio. La seconda: Djokovic, per quanto solo psicologicamente sia difficile affrontarlo in qualunque frangente, rientrava da un periodo complesso fatto di inattività e problemi fisici, non era quello che da Wimbledon si sarebbe ripreso il mondo e infatti era scivolato al numero 22 del ranking.
SALVATORE CARUSO, IMPRESA AL ROLAND GARROS
Da una parte quindi l’impresa di Salvatore Caruso – che già al primo turno aveva eliminato il rampante spagnolo Jaume Munar – è ancor più degna di nota; dall’altra le possibilità di centrare gli ottavi al Roland Garros 2019 sono minime, a meno che non riesca a dare oltre il 100% e Djokovic incappi in una giornata decisamente negativa. Sia come sia, il siciliano in questa stagione ha giocato solo Challenger con l’eccezione dei primo turno all’Estoril (Atp 250) quando ha incassato un 2-6 2-6 da Pablo Cuevas. In precedenza aveva provato a entrare a Indian Wells, Sofia e gli Australian Open ma aveva subito sconfitte da avversari non certo fantascientifici (rispettivamente Prajnesh Gunnerswaran, Franko Skugor e Oscar Otte, eliminato da Roger Federer proprio oggi). Finora, il momento migliore lo aveva avuto quattro anni e mezzo fa: nelle qualificazioni dello Slam di Melbourne Caruso era andato a due punti dal battere Borna Coric, già tennista in forte crescita. Oggi ha fatto qualcosa di più: Gilles Simon era ancora testa di serie al Roland Garros 2019 (numero 26) e in carriera ha vinto 14 titoli Atp (tra cui il 500 di Amburgo) e per due volte è stato ai quarti di uno Slam, ivi compreso Wimbledon dove aveva eliminato Gael Monfils e rifilato un 6-3 6-3 6-2 a Tomas Berdych, sesto giocatore del seeding. Certo: parliamo di 2015, ma parliamo anche di un giocatore che nel 2009 è stato numero 6 al mondo. La speranza, al netto della partita contro Djokovic, è che per Caruso non finisca come per Cecchinato: vale per gli Slam (nel frattempo sono arrivati altri due titoli 250), perchè da quella storica semifinale al Roland Garros il palermitano è 0-4 nei primi turni dei Major.