La missione di Salvini in Giappone: incontro con vertici Honda e Toyota, ma anche accordo su ponti. Il ministro lancia la sfida con il "gemello" di Messina
Le infrastrutture e i trasporti al centro del viaggio di Matteo Salvini in Giappone, dove ha avuto diversi incontri strategici su temi chiave come automotive e mobilità, con uno sguardo particolare al Ponte dello stretto di Akashi, che può diventare modello per quello di Messina. Per quanto riguarda il comparto auto, il ministro e vicepremier ha avuto “dialoghi concreti e costruttivi” con i vertici delle aziende Toyota e Honda, che sono quelle più radicate nel nostro Paese tra le nipponiche. Non solo auto, mobilità e infrastrutture, ma anche tanto lavoro e sviluppo per il nostro Paese, una trama di relazioni e rapporti istituzionali costruite con pazienza e maestria da Salvini.
Il leader della Lega ha raccolto la “preoccupazione per il green deal europeo“, in quanto punta tutto sull’elettrico. Ma è stata affrontata anche la questione dei biocarburanti, che per Salvini è una soluzione ragionevole per ridurre le emissioni mantenendo, però, le tecnologie tradizionali.

Peraltro, è un settore sul quale l’Italia è all’avanguardia. Il ministro ha anche ribadito i suoi dubbi sull’elettrico e i benefici paventati, in quanto l’avvio della produzione e lo smaltimento delle batterie hanno un impatto ambientale non indifferente, “più inquinante“.
MISSIONE IN GIAPPONE: INCONTRI STRATEGICI
La missione in Giappone di Matteo Salvini è servita anche a studiare il ponte “gemello” di quello di Messina. Infatti, c’è stato un incontro con Fukushiro Nukag, che guida la Camera del Giappone. Oltre a ribadire l’amicizia tra i due Paesi e la cooperazione, si sono confrontati sui territori e, in particolare, sul Ponte sullo Stretto di Messina, che desta molto interesse in Giappone.
Infatti, domani è prevista la visita del Ponte di Akashi, sull’omonimo stretto: è il secondo ponte sospeso più lungo al mondo e rappresenta un modello per quello che Salvini vuole costruire in Italia, o quantomeno rappresenta la prova che un’opera così imponente è realizzabile.
A tal riguardo, il ministro ha ribadito l’obiettivo di far partire i cantieri entro l’estate. Infatti, in Italia è stato approvato un emendamento che consente l’inserimento della società Stretto di Messina SpA nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate, una semplificazione che consente di velocizzare l’iter.
PONTE SULLO STRETTO, LA SFIDA DI SALVINI
Altrettanto rilevante è l’incontro che Matteo Salvini ha avuto con l’omologo Hiromasa Nakano, con il quale ha firmato un accordo di collaborazione per costruire e gestire ponti a campata unica, quindi senza piloni intermedi nell’acqua. Dunque, Italia e Giappone vogliono collaborare sulla costruzione di ponti tecnologicamente avanzati.
L’obiettivo del ministro è superare il primato del Giappone, della Cina e della Turchia nella costruzione di questo tipo di ponti. Quello dello stretto di Messina sarà per il vicepremier un simbolo dell’ingegneria italiana, porterà lavoro, e renderà il nostro Paese protagonista nel mondo nel settore infrastrutturale.
