Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas arrestato in Francia, a Parigi, in quanto ritenuto il responsabile materiale dell’omicidio della nipote, aveva la possibilità di opporsi alla richiesta di estradizione del nostro Paese e così ha fatto. Ciò tuttavia non significa che prima o poi non sarà estradato e possa arrivare in Italia, come ribadito dalla giornalista Barbara Di Palma, inviata di Ore 14, in collegamento da Novellara, il luogo dal quale è sparita cinque mesi fa Saman.
Ciò che tuttavia avrebbe colpito tutti i presenti nella Corte francese, nel corso dell’udienza sarebbe stato il fatto che Danish avrebbe assunto un “atteggiamento glaciale” mentre il magistrato gli leggeva tutti i capi di accusa inquietanti, ovvero l’omicidio della nipote. L’uomo non avrebbe avuto alcun segnale di emotività. Hasnain si trova in Francia da clandestino ma nonostante questo di sarebbe opposto all’estradizione. “Quando è scappato da Novellara, è partito senza i suoi documenti. Il suo piano criminale era arrivare alla frontiera, farsi bloccare in Svizzera ed essere rimpatriato”, ha spiegato la giornalista. Nel corso della sua latitanza in Francia ha usato una falsa identità.
Saman Abbas, si allungano al almeno 3 settimane i tempi di estradizione dello zio Danish
Con la mossa di Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, si allungano ulteriormente i tempi di estradizione, con un rinvio da parte della Corte francese di circa tre settimane. Tuttavia il sentore è che la Francia possa mandarlo in Italia molto presto, come spiegato dall’avvocato Gian Ettore Gassani, Presidente Nazionale Avvocati Matrimonialisti.
Ne è convinta anche Roberta Bruzzone, criminologa, che in collegamento con la trasmissione di Milo Infante ha aggiunto: “Non ci sono dubbi, è soltanto una leggera posticipazione ma il rimpatrio ci sarà, nel senso che lui sarà sicuramente estradato, verrà in Italia e farà il processo in Italia. E’ roba di un paio di mesi in più tra un ricorso ed un altro”, ha aggiunto l’esperta. Milo Infante si è detto comunque deluso da questi ulteriori ritardi, così come ribadito da Monica Setta: “Ancora una volta bisogna attendere e questo fa molto male”. La Bruzzone, di contro, si aspettava ampiamente questa situazione.