La festa di San Firmino si svolge il 7 di luglio con l’Encierro, nonostante la celebrazione cattolica sia il 25 settembre, ovvero una corsa con uomini e tori che si svolge per le vie della città. I tori vengono liberati dal recinto in cui sono chiusi e iniziano l’inseguimento dei coraggiosi uomini in un percorso di circa 800 metri che termina nella piazza dei tori (plaza de toros). Si tratta di una tradizione fortemente legata alla corrida. Prima della corsa, i partecipanti, chiedono la protezione a San Firmino, gridando il suo nome per tre volte a distanza ravvicinata.
Ovviamente, malgrado ciò, ogni anno si verificano molti incidenti, alcuni anche mortali. Malgrado l’Encierro sia la festa più conosciuta, a Pamplona si svolgono anche altre celebrazioni dedicate al santo come processioni e messe. San Firmino è anche patrono di Cercenasco, in provincia di Torino, una piccola cittadina che però vanta una cappella dedicata a Sant’Anna dove sono custoditi dei bellissimi affreschi.
San Firmino, la vita del Beato
San Firmino (di Amiens) nacque in Spagna intorno al 272 e fu il primo vescovo della città francese di Amiens, dove morì il 25 settembre del 303. Proprio nel giorno della sua morte, il culto cristiano, celebra il Santo. È patrono di Amiens, di Lesaka (comune spagnolo) e di Navarra (una comunità autonoma sempre della Spagna). Secondo la tradizione, nacque a Pamplona da una famiglia benestante di origini nobili ma pagane, il padre era un alto funzionario della gerarchia romana mentre la madre era una nobile di nome Eugenia. Tutta la sua famiglia si convertì però alla religione cristiana dopo aver sentito le predicazioni di Sant’Onesto (che era arrivato in Italia dopo la liberazione dalla prigionia) e grazie all’intercessione di San Saturnino di Tolosa (un vescovo romano) che battezzò Firmino e i suoi genitori.
Il ragazzo poté così dedicarsi allo studio della teologia e, a soli diciotto anni, fu ordinato sacerdote e fu mandato a Tolosa e iniziò la sua predicazione nel territorio di Navarra. Dopo questo inizio nella sua terra spagnola, Firmino si trasferì in Francia e più precisamente ad Amiens dove guidò i lavori per la costruzione della prima chiesa della città. Fu proprio qui che, a ventiquattro anni appena, divenne Vescovo. In quel periodo però, il potere romano si opponeva alla predicazione del culto cristiano e venne ordinato a Firmino di interrompere le sue predicazioni. Stante il suo rifiuto, il Vescovo venne arrestato e condannato alla decapitazione (aveva soltanto trentuno anni). Alcune reliquie furono portate dalla città francese fino a Pamplona, dove oggi si celebra la famosissima festa di San Firmino. Questa festa, nota in tutto il mondo, ha in realtà poco a che vedere con il culto del santo ma è diventata nei secoli una tradizione molto radicata nella città e in tutto il territorio di Navarra.