Il 29 maggio la chiesa cattolica festeggia San Massimo di Verona. Molte incertezze sussistono sulla figura di questo Santo, che con molta probabilità fu il tredicesimo vescovo della città di Verona dal 400 al 404, sebbene il suo nome non compaia tra quelli dei vescovi veronesi elencati nel Velo di Classe, prezioso tessuto risalente al VIII secolo che funge da autorevole documento della storia della Chiesa. Due litanie dell’XI e del XII secolo, d’altra parte, sono dedicate a San Massimo di Verona e questo sembrerebbe accertarne sia la storicità che la carica vescovile. Egli inoltre viene ricordato nel Martirologio della Chiesa di Verona del secolo XVI e lo stesso Martirologio Romano lo indica come “prelato di esimia dottrina e di splendida virtù“. A testimoniarne l’opera è certamente il vivo culto del Santo che ancora sussiste: si tramanda che, vissuto in un periodi di crisi storica per la frammentazione del potere politico e le difficoltà della chiesa, egli abbia saputo svolgere una preziosa opera pastorale, ricca di virtù miracolistiche, carità e pietà cristiana, soccorrendo e sostenendo i fedeli in un momento di forti inquietudini e smarrimento spirituale. Gli studiosi hanno anche avanzato l’ipotesi che la figura di San Massimo da Verona possa coincidere con quella di San Massimo di Emona, che viene ricordato nello stesso giorno, il 29 maggio. Si pensa anche che le spoglie di Massimo di Verona possano essere state traslate ad Emona, l’antica Aemona romana, oggi Lubiana, in Slovenia.
San Massimo di Verona, il culto del Santo
Di certo il culto di San Massimo di Verona è particolarmente vivo nel paese che ha preso da lui il nome e di cui è patrono insieme a San Luigi. Oggi San Massimo è una frazione di Verona, distante dalla città pochi chilometri, ma fino a qualche anno fa era comune autonomo con il nome di San Massimo all’Adige e qui si trova una bella e antica chiesa dedicata al santo. Una prima chiesetta era stata costruita poco fuori le mura di Verona attorno all’anno 1000, ma venne poi distrutta da una scorreria di invasori ungari. Nel 981 il vescovo Milone volle ricostruirla e nel 1459 divenne una parrocchia, demolita nel 1518. La costruzione della chiesa attuale venne iniziata nel 1767 ad opera dell’architetto Luigi Trezza e terminò nel 1791. In stile neoclassico, a navata unica, la chiesa vanta dipinti di pregio di scuola veronese e soprattutto uno tra i più bei campanili settecenteschi, ispirato alla Colonna Traiana. I festeggiamenti per il santo patrono si svolgono durante l’ultima settimana di agosto e in quest’occasione le facciate delle case vengono decorate con nastri di differenti colori e una squadra giovanile di suonatori di campane si esibisce suonando le undici antiche campane del campanile della chiesa di San Massimo, in un vero e proprio concerto. Oltre alle celebrazioni liturgiche, si tengono spettacoli pirotecnici, tornei tradizionali, show musicali e vengono allestiti stand enogastronomici.
Il 29 maggio, oltre a San Massimo di Verona, si festeggiano San Massimino di Treviri, i Santi Sisinnio, Alessandro e Santa Bona da Pisa, San Senatore di Milano, Sant’Essuperanzio di Ravenna, i Santi Conone e Conello.