Mamma di Sant’Agostino, patrona di tutte le madri e soprattutto interprete della “tenerezza” nell’esercizio della sua maternità per il figlio e per l’intera cristianità: Santa Monica si festeggia oggi in tutto il mondo e grazie alle Confessioni del filosofo-Vescovo di Ippona possiamo sapere anche oggi i toccanti e commoventi resoconti dei dialoghi che Agostino intratteneva con la madre Monica. Un rapporto prezioso e intimo sin da giovane ma anche nella casa di Ostia dove poi nel 387 la donna morì divenendo poi santa nel giro di pochi decenni. «Signore, tu sai che in quel giorno, mentre così parlavamo e, tra una parola e l’altra, questo mondo con tutti i suoi piaceri perdeva ai nostri occhi ogni suo richiamo, mia madre mi disse…» scrive Sant’Agostino, riportando le parole esatte di Santa Monica dedicate a lui nelle lettere «Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché‚ mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C’era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui? Seppellirete questo corpo, disse, dove meglio vi piacerà, non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all’altare del Signore».
Oggi si festeggia Santa Monica
Santa Monica, madre di Agostino d’Ippona è una delle Sante più venerate dalla Chiesa Cattolica. Nacque nel 331 a Tagaste e dedicò tutta la sua vita allo studio delle Sacre Scritture, tant’è che il suo esempio fu da modello per la conversione anche del figlio Agostino. Quando era ancora ragazza i genitori la diedero in sposa a Patrizio, un legionario romano pagano. La sua vita matrimoniale fu rivolta tutta al tentativo di convertire il suo sposo a Gesù, e per farlo impiegò tutta la necessaria pazienza e dedizione, senza lamentarsi mai dei sacrifici e delle delusioni. La sua costanza fu premiata perché Patrizio, un anno prima di morire si convertì finalmente al cristianesimo e la sua vita cambiò radicalmente, rinunciando ad ogni vizio per la parte rimanente della sua esistenza. Rimasta vedova in giovane età, fu costretta ad occuparsi dei suoi tre figli, Agostino, Novigio ed una femmina della quale non è noto il nome. Qualche anno dopo ebbe la gioia di veder battezzata tutta la sua famiglia ed Agostino, convertito al cristianesimo decise di trasferirsi in Africa, a Cartagine dove si dedicò alla vita monastica. Nel tempo che madre e figlio trascorsero ad Ostia, aspettando la nave per l’imbarco, Santa Monica fu un modello di ispirazione importantissimo per Sant’Agostino, come egli stesso scrive nelle sue Confessioni. Le vite dei due Santi, del resto, sono fortemente legate le une alle altre. Agostino, infatti, prima di abbracciare definitivamente il cristianesimo viveva in modo dissoluto e si era convertito ad una religione orientale, il Manicheismo.
Monica fece di tutto per fargli cambiare vita, mandandolo addirittura via di casa. Dopo aver concluso gli studi a Cartagine, Agostino volle andare a Roma, capitale dell’Impero e poiché Monica aveva deciso di seguirlo, egli con l’inganno la lasciò in Africa e s’imbarcò per Roma. Alla fine Monica riuscì a partire e raggiunse il figlio a Milano dove egli si era rifugiato, deluso dal Manicheismo. Qui Agostino seguì, con grande soddisfazione di Monica, la scuola di sant’Ambrogio e, finalmente, tutta la famiglia si convertì proprio come Monica aveva sempre sperato e pregato. In breve tempo, però, la Santa si ammalò forse di malaria e morì in pochissimi giorni, il 27 agosto 387 a soli 56 anni. Ella aveva detto ai suoi figli di non darsi pena della sua sepoltura perché la cosa più importante era che si ricordassero di lei e si ritrovassero tutti all’Altare del Signore. Agostino soffrì molto per questa perdita poiché come egli diceva spesso, “la madre lo aveva generato due volte: alla vita ed alla fede”
Santa Monica, le patrona delle madri
Per la sua particolare dedizione verso il marito e la famiglia, per la dolcezza e l’amore mostrato nei confronti dei figli, anche nei momenti più difficili, Santa Monica è la patrona delle madri, delle spose e delle vedove; il nome è molto diffuso fra le donne. Viene solitamente raffigurata con un crocifisso o un libro fra le mani ed un vestito nero. Il corpo della Santa è stata custodito per molto tempo ad Ostia, presso la chiesa di Sant’Aurea, poi fu spostata presso la chiesa di Sant’Agostino (1430), prima chiamata S. Trifone. Per un curioso destino lo stesso San’Agostino morì il 28 agosto 430.
Santa Monica, anche se non può considerarsi la Patrona, è molto sentita ad Ostia, municipio di Roma, per via della sua presenza sia prima della partenza verso l’Africa che al rientro da essa ma soprattutto per aver conservato per più di mille anni le sue spoglie.
Gli altri Beati di oggi
Il 27 agosto si ricordano anche San Narno, San Licerio, San Giovanni vescovo, San Rufo e San Cesario.