Il 17 novembre il mondo cattolico ricorda l’importante figura di Sant’Elisabetta d’Ungheria, che venne santificata nell’oggi lontano 1235. Sant’Elisabetta d’Ungheria è ancora oggi nota per il costante impegno nel sociale che stando alle fonti storiche caratterizzò tutta la sua vita: basti ad esempio pensare alle tante missioni caritatevoli che appoggiò materialmente e spiritualmente, oppure alla scelta di divenire parte integrante dell’Ordine Francescano dopo il decesso del proprio consorte.
Sant’Elisabetta d’Ungheria, la vita della Beata
Le fonti storiche ci raccontano di come nacque Sant’Elisabetta d’Ungheria in una famiglia facente parte della nobiltà ungherese e come fin da quando era bambina, fosse stata designata come futura moglie di un appartenente alla dinastia Turingia. Nel corso della sua adolescenza la sua insegnate era la madre di quello che doveva essere il suo futuro marito. Tuttavia le cose non andarono come previsto, perché lo sposo morì prematuramente, ancora prima delle nozze e quindi Elisabetta si ritrovò a dover sposare il fratello. Da questo matrimonio nacquero 3 bambini, ma dopo soli 5 anni di matrimonio, Elisabetta dovette confrontarsi con il fatto di essere rimasta vedova, visto che il marito morì nel corso dei preparativi per una delle tante crociate cristiane che oggi sono studiate nelle scuole. Poco dopo questo tragico evento, Elisabetta partorì Gertrude, la terza figlia nata dal suo matrimonio e che sarebbe divenuta badessa.
Il dolore per la morte dell’amato consorte, la spinse a dedicarsi ancora di più alle opere di bene e ad un certo punto scelse di entrare a far parte dell’Ordine Francescano. Nel 1228 per sua volontà venne costruita una struttura sanitaria a Marburgo, località dove decise di trasferirsi dopo la morte prematura del marito. Qui decise di dedicare tutto il suo tempo ai più bisognosi e alla fine si ritrovò a vivere in condizioni di grande indigenza. Tuttavia queste scelte di vita non furono accettate dalla sua famiglia e nemmeno da quella del marito, che sfruttando la propria influenza riuscì addirittura a toglierle i 3 figli frutto del matrimonio.
La morte la colse nel 1231 a Marburgo: le fonti storiche riportano come il decesso si verificò all’improvviso e come la santa vivesse in stato di totale povertà. Tuttavia essa era talmente ben vista dal popolo che il processo di santificazione fu velocissimo e venne proclamata santa addirittura solo 4 anni dopo la morte. Una curiosità riguarda la data in cui la santa è ricordata: oggi è il 17 novembre, ma un tempo era il 19 novembre, data che è ancora quella presa in considerazione in Ungheria.
La protettrice dei panettieri
Sant’Elisabetta d’Ungheria è stata come si può immaginare, una figura molto importante nel panorama della cristianità.È considerata protettrice dei panettieri e di chi opera nel mondo della sanità. Inoltre è una figura legata anche all’ordine dei francescani. Tra le città che maggiormente la venerano vi è ovviamente Budapest, capitale dell’Ungheria e che ormai è una realtà molto apprezzata e gettonata dai turisti, che la scelgono spesso come meta per le proprie vacanze, specialmente invernali.
Ovviamente Santa Elisabetta d’Ungheria non è l’unica figura di primaria importanza che viene ricordata nella giornata del 17 novembre. Basti ad esempio pensare che tra le tante personalità santificate dalla Chies Cattolica, oggi si celebrano anche San Gregorio Taumaturgo e Sant’Eugenio di Firenze, mentre tra coloro che ad oggi sono considerati non santi, ma beati dalla Chiesa, si può ad esempio ricordare Antonio Torino.