Il Presidente della Sassonia Michael Kretschmer spinge per l'allentamento delle sanzioni alla Russia, ma il governo tedesco rimane intransigente
L’animato confronto sulle sanzioni alla Russia non si placa e continua ad alimentare polemiche all’interno dell’Unione Europea, con voci critiche e discordanti che emergono anche dalla stessa Germania: Michael Kretschmer, Ministro Presidente della Sassonia e vicepresidente della CDU, ha preso una posizione netta e fortemente critica nei confronti dell’intransigenza del governo tedesco e di altri paesi europei nel mantenere rigide misure restrittive nei confronti di Mosca.
Secondo la sua visione, la strategia messa a punto dagli Stati europei sembra essere ormai superata e poco coerente con il percorso intrapreso dagli Stati Uniti, che stanno ponderando la possibilità di stipulare un accordo per ridurre le tensioni.
“Quando realizzi che il tuo stesso paese sta subendo più danni di quanto non ne stia infliggendo al proprio avversario, allora bisogna avere il coraggio di chiedersi se la strada intrapresa sia davvero quella giusta”, ha dichiarato il Presidente della Sassonia in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa tedesca.
Parole dure e taglienti che evidenziano una crescente preoccupazione per le ripercussioni economiche che le sanzioni stanno avendo sulla Germania e, più in generale, sull’intera Europa, alimentando un dibattito infuocato che molti ritengono necessario ma che, secondo Kretschmer, viene troppo spesso evitato per motivi ideologici.
Durante il vertice sull’Ucraina, a Parigi, il cancelliere ad interim Olaf Scholz ha ribadito a gran voce la sua ferma opposizione a qualsiasi ipotesi di allentamento delle sanzioni, definendo un simile passo come un “grave errore”: un’affermazione che pone l’accento sulla linea dura e intransigente mantenuta dai governi europei, mentre nel frattempo gli Stati Uniti sembrano orientati verso una possibile trattativa per un cessate il fuoco.
Il peso delle sanzioni e l’assenza di un dibattito aperto in Germania
Kretschmer, che attualmente fa parte del gruppo di dieci rappresentanti dell’Unione impegnati nei negoziati con la SPD per la formazione del nuovo governo, si è espressamente detto in disaccordo per la totale assenza di una discussione approfondita e ragionata su questo tema in Germania: secondo lui, infatti, un’analisi più critica delle sanzioni sarebbe imprescindibile, soprattutto per valutare quali di queste misure risultino più dannose per l’economia tedesca che per quella russa.
“Dovremmo chiederci quali di queste restrizioni siano più svantaggiose per noi di quanto non lo siano per la Russia”, ha dichiarato, rimarcando ancora una volta come questa riflessione sia attualmente del tutto inesistente nel dibattito pubblico: la sua posizione risulta in contrasto con la linea ufficiale adottata dal governo, che continua invece ad insistere sulla necessità di mantenere alta la pressione su Mosca senza prendere in considerazione le conseguenze economiche interne.
Un altro tema che Kretschmer ha voluto chiudere definitivamente in modo netto e deciso, riguarda l’invio di missili da crociera Taurus all’Ucraina: “Non è più un argomento di discussione, questa partita è ormai chiusa”, ha affermato, ribadendo la sua convinzione che l’unica strada percorribile sia quella diplomatica e facendo riferimento ai negoziati in corso tra Stati Uniti, Russia e Ucraina, ha sottolineato che il momento per prendere decisioni di escalation militare sia ormai ampiamente superato e di come occorra, contrariamente, concentrarsi su strategie volte a trovare una soluzione definitiva al conflitto.