I genitori di Sara Del Mastro, 38enne di Legnano che ha sfregiato con l’acido l’ex fidanzato Giuseppe Morgante, non chiedono sconti per la figlia. «Ha fatto del male a un’altra persona. Che paghi fino all’ultimo giorno la sua colpa. Fino all’ultimo minuto», hanno dichiarato al Corriere della Sera. Da parte loro nessuna richiesta: «Non abbiamo invocato i domiciliari e non l’abbiamo mai nemmeno ipotizzato». A peggiorare le cose, per loro, è il fatto che sia madre: «E in ogni suo comportamento una madre deve pensare non a se stessa ma ai figli, deve pensare a quali saranno le conseguenze». Tutto per loro è cambiato quel 7 maggio, quando Sara Del Mastro ha versato acido sul volto dell’ex, che aveva conosciuto in un sito internet di incontri occasionali. Non si focalizzano neppure sul pregresso, sul padre della bambina che «era già sparito». Una cosa è certa: il suo «odio contro gli uomini». Ora la coppia deve fare i conti con la vergogna di essere additati dalla comunità come una casa di mostri. Ma c’è anche il dolore per quanto accaduto a Giuseppe Morgante, di cui chiedono insistentemente notizie sulle sue condizioni fisiche.
SARA DEL MASTRO, I GENITORI “DEVE PAGARE”
Quel 7 maggio Sara Del Mastro aveva incontrato uno psichiatra. Era all’inizio di un percorso che le stava facendo acquisire fiducia. Tornata a casa per trascorrere delle ore con la figlia, che ha 8 anni, forse era stata convinta ad andare da uno specialista dopo il servizio de “Le Iene”. Nel tardo pomeriggio, come ricostruito dal Corriere della Sera, «Sara ha preso coscienza leggendo i social che a breve centinaia di migliaia di italiani l’avrebbero vista e conosciuta. È stata colta dal panico, dall’imminente mortificazione pubblica». Non è chiaro se questo abbia a che fare con il piano che l’ha spinta ad acquistare l’acido. Ora è detenuta nel carcere di San Vittore. Vede una volta alla settimana i genitori, che ora si stanno prendendo cura della figlia. Nell’attesa delle decisioni del Tribunale dei minori, la figlia di Sara Del Mastro è stata infatti affidata a loro. «Siamo concentrati a non commettere il minimo errore. La piccola è seguita anche da uno psicologo, è circondata dal massimo amore…», hanno raccontato. Ma sanno che la situazione è molto delicata. «Ci saranno le valutazioni di assistenti sociali e giudici».