Nuove rivelazioni sul coinvolgimento del principe Andrew nello scandalo Epstein, le accuse di Virginia Giuffre e i finanziamenti a Sarah Ferguson
Scandalo Epstein, dopo le accuse al principe Andrew da parte di Virginia Giuffre, che ha confermato la presenza del Duca di York nelle liste del giro di pedofilia gestito dal miliardario affermando anche di essere stata ripetutamente abusata sessualmente quando aveva ancora 17 anni, arriva una nuova inchiesta che ha coinvolto anche l’ex moglie Sarah Ferguson. La duchessa, secondo alcune email scritte proprio dall’imprenditore statunitense, avrebbe ricevuto finanziamenti segreti per 15 anni, fondi elargiti a titolo di prestiti personali che la donna ripetutamente chiedeva per far fronte ad alcuni debiti contratti con i suoi dipendenti.
La cifra in totale, come riporta il DailyMail, si aggirerebbe sui 100mila dollari, e conferemerebbe il legame tra i due, proseguito dopo le denunce per prostituzione minorile nonostante l’ufficiale presa di distanze della famiglia, tanto che la corrispondenza continuò anche durante gli arresti domiciliari con uno scambio di messaggi affettuosi che oltre a manifestazioni di stima e amicizia contenevano richieste di denaro.

Scandalo Epstein, la famiglia di Virginia Giuffre denuncia il principe Andrew: “Ha raccolto informazioni riservate a scopo di diffamazione”
Lo scandalo Epstein che ha coinvolto il principe Andrew, costringendolo a rinunciare ai titoli con relativa dichiarazione ufficiale che attesta l’approvazione della famiglia reale sul ritiro dalla vita pubblica, non ha fermato però la battaglia che l’ex duca di York sta portando avanti per provare la propria innocenza nel caso di pedofilia. Oltre a respingere tutte le accuse, infatti, sembrerebbe che già in passato Il fratello di Re Carlo avrebbe tentato di diffamare Virginia Giuffre, ottenendo informazioni riservate tramite alcune guardie del corpo per cercare un precedente penale che poteva far risultare la testimonianza poco attendibile.
Una questione sollevata dal quotidiano DailyMail che ora rischia di far scoppiare un altro caso perchè, stando a quanto scoperto, a questa raccolta di dati avrebbe partecipato anche la Polizia metropolitana, pagata dai contribuenti, che, con l’aiuto di stretti collaboratori della Regina Elisabetta, aveva provato a bloccare la pubblicazione di foto che ritraevano il principe con la 17enne. Ora infatti, all’indagine sul traffico di minori potrebbe aggiungersi quella avviata dalla famiglia della donna morta suicida, che ha dichiarato di voler andare a fondo per scoprire eventuali canali illegali usati per scavare sul passato della vittima sopravvissuta agli abusi.
