L’accordo UE-Mercosur va limato, ma per rispondere ai dazi USA la UE ha bisogno di altro: una strategia geopolitica che guardi ad altri mercati
In base a mie simulazioni emerge la rilevanza dell’accordo commerciale tra Ue e principali nazioni del Mercosur anche per il mondo finanziario. Tale accordo, predisposto in bozza dalla Commissione, è ora in discussione nel Parlamento e Consiglio europei e trova come punto critico la preoccupazione del settore agricolo/alimentare – quello industriale è favorevole – per il rischio concorrenziale da parte dei prodotti sudamericani.
La Commissione ha proposto compensazioni per i produttori europei eventualmente danneggiati per limitare i dissensi di alcune euronazioni. Ma io e i miei ricercatori suggeriamo una visione compensativa più ampia non solo con strumenti assistenziali, ma di mercato trainati da una eurostrategia di geopolitica economica.
La conduzione dazista di Trump ha creato per le nazioni esportatrici in America, in particolare quelle con modello economico export-led non facilmente modificabile come Germania ed Italia, la necessità di trovare sbocchi alternativi per il loro export prevedendone una riduzione combinata con la compressione dei margini di profitto. Poi c’è un altro problema: l’attuale conduzione Trump non appare ben strumentata sul piano cognitivo/strategico – come dettagliato dai colleghi statunitensi nel mio gruppo di ricerca – per vincere la competizione per l’influenza sul Sud globale tra blocco delle democrazie e quello dei regimi autoritari.
Pertanto gli stessi colleghi statunitensi ritengono che per qualche tempo debba essere l’Ue a prendere l’iniziativa, ritenendo probabile che poi l’America tenderà a riconvergere con l’Ue stessa dopo il cambio di amministrazione, stando attenti a non divergere troppo con la conduzione Trump nel periodo del suo mandato. Tale opinione ha motivato, in particolare nei colleghi italiani e tedeschi, la generazione di uno scenario strategico ipotetico capace di individuare le condizioni sia di un protagonismo globale sostituivo dell’Ue sia di compensazione via mercato per il settore agricolo europeo.
La condizione simulata, in ipotesi preliminare, per ottenere tale risultato ha individuato tre azioni oltre all’accordo Mercosur: a) accelerazione di un mercato mediterraneo costiero e profondo a dazi decrescenti (Ekumene) enfatizzando l’export alimentare in cambio di energia e minerali critici; b) accordo commerciale Ue – Regno Unito con traino del Commonwealth ed enfasi su un trattato commerciale Ue – Australia; c) spinta per integrare l’accordo Mercosur con il Cile e con il residuo trattato Tpp guidato dal Giappone dopo l’abbandono dell’America con un decina di nazioni del Pacifico.
Il tutto precorso da partenariati strategici bilaterali tra nazioni europee ed extra nelle aree target, il più delicato e urgente con l’India. Tale estensione geoconomica dell’Ue implica investimenti privati coperti da un ombrello geopolitico che, in prima simulazione, appaiono un moltiplicatore finanziario enorme. Prego i governi italiano e tedesco di valutarlo per azione congiunta presso l’Ue.
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