Chi l’ha detto che i neonati non capiscono quello che passa per la testa agli adulti? Ora uno studio ungherese, realizzato con fondi dell’Union europea, dimostra che i bambini – già alla tenera età di sette mesi – sono in grado di comprendere il punto di vista degli altri.
Il processo avviene in modo automatico, senza particolari sforzi di tipo volontario. È un “gradino” nell’evoluzione della mente che, prima di questo studio, si credeva non venisse superato prima dei quattro anni. Una scoperta con importanti sviluppi nel campo della diagnosi di malattie della psiche.
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Lo studio – pubblicato dalla rivista Live Science e guidato da Agnes Melinda Kovacs dell’Accademia ungherese delle scienze – dimostra anche che non più tardi del loro quindicesimo mese i pargoli hanno appreso un concetto fondamentale: ogni persona osserva la realtà da una prospettiva diversa.
«Sviluppare metodi che possano essere usati con bambini molto piccoli contribuirà sigificativamente agli sforzi in corso per una diagnosi precoce dell’autismo», ha spiegato la Kovacs. «Aprirà così la strada a nuove tecniche di intervento precoce».