Un terremoto devastante colpirà Roma l’11 Maggio 2011. E’ l’ennesima bufala, o davvero un evento come un terremoto si può prevedere con tanta precisione? La voce, più che una delle tante leggende metropolitane, troverebbe conferma negli studi di Raffaele Bendandi, personaggio singolare che aveva messo in collegamento gli allineamenti planetari, le maree e i fenomeni solari con i terremoti, individuando in questi allineamenti celesti le cause degli eventi sismici. E soprattutto stimolando la fantasia di molti che ha creato su internet il caso dell’oramai attesissimo e temuto “terremoto di Roma dell’11 maggio 2011”, come oramai è già stato battezzato. Il fatto è che esistono carte che documentano le previsioni da lui fatte. Annunciò ad esempio per il 2 gennaio 1924 un terremoto nelle Marche che, in effetti, si verificò veramente, ma due giorni dopo. Secondo alcuni avrebbe predetto anche il terremoto del 1976 in Friuli. Di Bendandi, dei suoi studi e della possibilità di prevedere i terremoti, IlSussidiario.net ha discusso con Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geosfisica e Vulcanologia (INGV), di cui è dirigente di ricerca e che prenderà parte a una conferenza stampa proprio su questo famigerato terremoto organizzata dall’INGV per lunedì 9 maggio a Roma.
Da un punto di vista scientifico, come viene considerato Bendandi e il suo approccio allo studio degli eventi sismici?
Bendandi era un personaggio sicuramente interessante, un autodidatta. Non era uno studioso di terremoti, studiava astronomia e astrologia anche queste da autodidatta. Lui era interessato allo studio dei pianeti, poi cominciò a interessarsi all’effetto che le congiunzioni planetarie possono avere sulla Terra. Il suo tentativo era di correlare gli eventi spaziali con quello che accadeva sul nostro pianeta esaminando i terremoti del passato e quelli della sua epoca.
Ma ritenete ci sia almeno qualcosa, dal punto di vista scientifico, nei suoi studi che possa essere utilizzabile e utile per la comunità scientifica?
Attualmente stiamo collaborando con l’Osservatorio di Faenza dedito a Bendandi, diretto dalla dottoressa Lagorio proprio per capire se nelle sue carte ci sia del materiale scientificamente utile. E’ impegnato in questo lavoro il nostro laboratorio specializzato nel raccogliere dati dei sismogrammi di ogni epoca storica non solo in Italia ma in tutta Europa. Stiamo così raccogliendo il materiale di Bendandi per studiarlo, digitalizzarlo e renderlo disponibile poi al pubblico in forma digitale, come il resto del materiale che raccogliamo nello studio dei terremoti. Proprio per capire meglio cosa faceva e cosa sosteneva Bendandi. Proprio per questo siamo in grado di dire che la previsione di un terremoto a Roma l’11 maggio 2011 sia del tutto falsa, in quanto lui non l’ha mai fatta. Gli è stata attribuita per motivi di passaparola poco controllati, così come altre che gli sono state attribuite ma che non aveva mai fatto. Cerchiamo dunque di approfondire se è vero come diceva lui che certi fenomeni che avvengono nel sistema solare possano avere effetto sui terremoti o le eruzioni vulcaniche.
Avete già tratto qualche conclusione al proposito?
Al momento non ci risulta esista una correlazione tra fenomeni spaziali e terresti, o almeno sia molto debole. Nei prossimi giorni fino all’11 maggio ci sarà questo allineamento planetario nello spazio, un fenomeno molto bello da vedere, una interessante configurazione di pianeti, ma non potrà influire sui terremoti che ci saranno in quei giorni, che ci sono stati o ci saranno.
Si è detto che Bendandi avesse previsto il terremoto giapponese dell’11 marzo, anche se sbagliando l’epicentro di circa 500 chilometri.
Da quello che mi hanno detto i membri dell’Osservatorio di Faenza, perché io non ho ancora visto documenti relativi a questa cosa, è vero che lui ha parlato dell’11 marzo 2011 ma non è chiaro a cosa si riferisse esattamente, se a un terremoto o ad una esplosione vulcanica solare. E’ una delle cose che vogliamo appurare studiando le sue carte. Non crediamo molto in realtà nel ruolo diretto di questi allineamenti dei pianeti sui terremoti. I terremoti sono generati da forze interne alla terra, non esterne ad essa.
A prescindere da quello che dice Bendandi, Roma è a rischio sismico?
Lo è, nel senso l’Italia ha un elevato rischio sismico e che terremoti che si verificano sull’Appennino, in Abruzzo o sui Colli Albani possono scatenare uno scuotimento terreno che colpisce anche Roma. E’ successo nel caso del terremoto del 6 aprile 2009 all’Aquila, avvertito molto bene a Roma, così come anche lo sciame sismico successivo. Non ha causato danni, ma essendo Roma una città molto fragile, antica e con edifici molto vulnerabili, è soggetta al pericolo dei terremoti che avvengano nelle vicinanze. Successe nel 1915 con il terremoto di Avezzano che si trova un centinaio di chilometri a sud dell’Aquila, in cui crollarono diversi edifici a Roma. E’ successo in epoca tarda romana, nel 500 dopo Cristo quando crollò una parte del Colosseo. Per quanto riguarda il suolo, Roma non ha pericolosità elevata, non ha grandi faglie nelle vicinanze.
In conclusione: i terremoti non si possono prevedere?
Prevedere l’ora, il giorno, il luogo e la magnitudo no. Attualmente si fanno studi per capire il processo fisico che c’è alla base del fenomeno ad esempio della rottura della roccia, ci sono indicazioni della deformazione che avviene prima di un evento sismico, ma è difficile dire il momento in cui arriverà un terremoto, dove e di che magnitudo. Bisogna tenere conto che un processo sismico dura secoli, anche migliaia di anni e dunque per fare una previsione di un giorno esatto direi che bisognerebbe essere alquanto presuntuosi. E’ già molto se possiamo dire che avverrà un evento sismico fra una decina di anni.
Per cui i cittadini di Roma l’11 maggio potranno stare tranquilli.
Tranquilli come negli altri giorni dell’anno, sapendo che l’Italia ha un elevato rischio sismico e che chi abita in una casa che si regge in piedi per miracolo non potrà mai stare tranquillo. E’ bene essere consapevoli dei rischi del nostro territorio nazionale